Politica

Il referendum rinviato

La commissione affari costituzionali del senato è convocata l’8 settembre. Per quella data sarà presa una decisione sull’ammissibilità degli emendamenti, che attualmente sono una cifra mostruosa: 513mila. Di questi 510mila […]

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 19 agosto 2015

La commissione affari costituzionali del senato è convocata l’8 settembre. Per quella data sarà presa una decisione sull’ammissibilità degli emendamenti, che attualmente sono una cifra mostruosa: 513mila. Di questi 510mila sono del senatore leghista Calderoli che in questo modo offre al governo l’alibi per saltare la commissione. E il governo potrebbe provarci, anche perché i numeri in prima commissione non gli sono favorevoli. La presenza di tre o quattro senatori Pd che non appoggiano la riforma vede la maggioranza diventare minoranza. Renzi ha spostato ancora il suo ultimatum per l’approvazione del ddl in senato, fissandolo al 15 ottobre, che poi è il giorno in cui il governo dovrà far partire il laborioso iter della legge di stabilità. Da quel momento le camere saranno assai impegnate con la sessione di bilancio, ma nei piani di Renzi la riforma costituzionale dovrebbe farsi strada per tornare alla camera e chiudere la prima lettura entro la fine dell’anno. Dal momento dell’ultimo voto di ciascun ramo del parlamento devono essere contati i tre mesi di riflessioni previsti dall’articolo 138 che regola la revisione costituzionale. Poi il referendum, certo visto gli scarsi numeri della maggioranza. Sulla base delle legge del 1970 può tenersi non prima di sei-sette mesi dall’ultimo voto. Non prima dell’autunno del 2016, dunque.

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