Il referendum contro frontalieri e migranti
Svizzera Domenica 9 febbraio i cittadini svizzeri sono chiamati a esprimersi sul referendum «Contro l’immigrazione di massa», che riguarda anche i Paesi dell’Unione europea e perfino i tanti frontalieri che dall’Italia […]
Svizzera Domenica 9 febbraio i cittadini svizzeri sono chiamati a esprimersi sul referendum «Contro l’immigrazione di massa», che riguarda anche i Paesi dell’Unione europea e perfino i tanti frontalieri che dall’Italia […]
Domenica 9 febbraio i cittadini svizzeri sono chiamati a esprimersi sul referendum «Contro l’immigrazione di massa», che riguarda anche i Paesi dell’Unione europea e perfino i tanti frontalieri che dall’Italia vanno a lavorare nel Ticino (circa 60mila persone su una popolazione attiva di 170mila individui). Con l’idea di stabilire un tetto ai permessi che potranno essere garantiti ogni anno a stranieri, frontalieri e richiedenti asilo. Lanciata dall’Unione democratica di Centro (Udc), la destra conservatrice, l’iniziativa popolare mette in seria discussione l’accordo sulla libera circolazione dei cittadini all’interno dell’area Ue, e ha fatto infuriare la commissaria europea per la giustizia. «La Svizzera non può scegliere ciò che le piace – ha ammonito Viviane Reding – L’accesso al mercato interno non può essere dissociato dalle libertà fondamentali riconosciute dagli accordi bilaterali». Inoltre la libera circolazione non è a senso unico: circa 430mila svizzeri vivono attualmente nell’Ue, ha ricordato in un’intervista al settimanale «Schweiz am Sonntag». Entro le elezioni federali del 2015, l’elettorato elvetico dovrebbe anche decidere sull’estensione della libera circolazione delle persone alla Croazia, paese membro dell’Ue dal 1 luglio 2013. Anche in questo caso l’Udc ha annunciato un referendum.
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