Visioni

Il quintetto free gioca con partiture d’archi

Il quintetto free gioca con partiture d’archi

Note sparse Il nuovo lavoro dei The Fictive Five, nati nel 2013 per iniziativa del californiano Larry Ochs

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 29 maggio 2019

Fictive Five sono nati nel 2013 per iniziativa di un veterano dell’avanguardia come il californiano Larry Ochs (Rova Saxophone Quartet). Con Nate Wooley alla tromba, Ken Filiano e Pascal Niggenkemper ai contrabbassi, e Harris Eisenstadt alla batteria, tutti personalità forti, il quintetto propone un free molto sostanzioso, spontaneo ma non a briglia sciolta, che agisce dentro pezzi ben architettati, dove sono gestite con intelligenza anche durate molto ampie, evitando largamente l’affollarsi di tutti i musicisti. Vive e intense , le atmosfere presentano una ricca articolazione di situazioni, data anche dalla molteplicità di combinazioni dei cinque. I fiati, per esempio, a volte si muovono di concerto, a volte si alternano, a volte suonano assieme ma seguendo ciascuno un proprio discorso; i bassi giocano sulle combinazioni di pizzicato e arco. Aleggia Albert Ayler, tanto nel suono e negli accenti del sax tenore di Ochs, tanto in certi momenti di abbandono, estatici, della musica. Un brano è dedicato a Spike Lee, il più sottile e lirico a Cecil Taylor. Eccellenti anche dal vivo (li abbiamo ascoltati ad Area Sismica di Forlì).

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