È un’importante occasione per fare il punto su un pittore cardine del modernismo la retrospettiva Arshile Gorky. 1904-1948, che si è aperta a Ca’ Pesaro, Venezia. Curata da Gabriella Belli e Edith Devaney e visitabile fino al 22 settembre, presenta dipinti, disegni e opere su carta che mostrano l’evoluzione dell’artista fuggito negli Stati Uniti dopo aver vissuto il genocidio armeno del 1915 (in un percorso che riunisce insieme circa ottanta lavori, provenienti da collezioni internazionali sia istituzionali che private). Ciò a cui immediatamente ci si trova di fronte è la riconoscibilità degli stili su cui Gorky lavorava e che utilizzava,...