Il presidente Manuel Santos agli Usa: «Il blocco contro Cuba è fallito»
Colombia Il presidente colombiano, Juan Manuel Santos (non certo un progressista), durante un Forum con gli imprenditori, che si è tenuto nell’università di Harvard, a New York, e a cui ha […]
Colombia Il presidente colombiano, Juan Manuel Santos (non certo un progressista), durante un Forum con gli imprenditori, che si è tenuto nell’università di Harvard, a New York, e a cui ha […]
Il presidente colombiano, Juan Manuel Santos (non certo un progressista), durante un Forum con gli imprenditori, che si è tenuto nell’università di Harvard, a New York, e a cui ha partecipato a margine del vertice dell’Onu sul clima, ha nuovamente vestito i panni dell’uomo di pace: il blocco commerciale che gli Stati uniti mantengono contro Cuba – ha detto – ha dimostrato di essere un fallimento ed è venuto il momento di rivedere la sanzione.
Durante il forum “Investire in Colombia”, Santos ha dichiarato che «è possibile avere relazioni di lavoro anche con persone molto diverse», com’è accaduto tra il suo paese e il Venezuela. «Ho fiducia che gli Stati uniti e Cuba possano arrivare a un rapporto di lavoro che consenta di togliere l’embargo, che dal mio punto di vista è fallito», ha detto Santos ripetendo, nella sostanza, le affermazioni di Hillary Clinton in uno dei suoi sgambetti a Obama. E ha aggiunto: «Sarebbe utile che gli Stati uniti trovino altri modi, più flessibili, per affrontare la situazione». Nei giorni scorsi, Santos ha mandato un messaggio al suo avversario Uribe, sotto inchiesta per i legami con il paramilitarismo: «Non si può destabilizzare il Venezuela alle nostre frontiere», ha dichiarato, tenendo a precisare subito dopo di non aver comunque alcuna intenzione di «consegnare il paese alle Farc».
Il dialogo con la guerriglia marxista delle Forze armate rivoluzionarie colombiane continua intanto all’Avana. Dopo l’importante capitolo delle vittime che si sta affrontando, ora è arrivata un’altra richiesta: conoscere i finanziatori del paramilitarismo. E per questo, le Farc vorrebbero chiamare al tavolo anche rappresentanti degli Usa.
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