Nuovo capitolo nel contenzioso che vede opposto l’ex Pink Floyd Roger Waters e l’artista concettuale siciliano Emilio Isgrò. Il giudice Silvia Giani della sezione specializzata del Tribunale di Milano oggi ha confermato infatti la decisione con cui lo scorso 16 giugno aveva inibito la commercializzazione, la diffusione e la distribuzione dell’involucro, della copertina, del libretto illustrativo e delle etichette dell’album di Waters Is this the Life we really want? per un’ipotesi di plagio delle ‘Cancellaturè, del 1964,  opera dell’artista siciliano. Il giudice civile ha ritenuto che dal raffronto con l’opera di Isgrò, assistito dagli avvocati Salvatore Trifirò e Francesco Autelitano, emerge che quanto riprodotto sulla copertina del disco del cantante, distribuito dalla Sony, «ha ripreso pedissequamente la forma espressiva personale dell’artista Isgrò», come confermato «dalla comune percezione da parte dei critici musicali e dei critici dell’arte, che hanno immediatamente associato la copertina dell’opera discografica in oggetto all’artista Emilio Isgrò».

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Il giudice, vista «l’illiceità della riproduzione dell’opera di Isgrò senza il consenso dell’autore», ha quindi imposto alla Sony una penale di 100 euro per ogni violazione o inosservanza successiva del provvedimento del Tribunale e ha disposto la pubblicazione dell’ordinanza, «a caratteri doppi del normale, su due edizioni nazionali, cartacee e online, dei quotidiani Il Corriere della Sera e La Repubblica».

Lo scorso 16 giugno il giudice Giani aveva bloccato la commercializzazione dell’ultimo album solista della rockstar britannica per un’ipotesi di plagio nella copertina. Una decina di giorni dopo, in una prima prima udienza, era stato deciso di sospendere il blocco per favorire le trattative tra le parti e il disco era tornato commercializzabile. Dopo di che lo scorso 19 luglio i legali delle parti hanno discusso nel merito la causa e oggi è stato deciso lo stop alla vendita. Non è escluso il secondo round della vicenda in appello.