Il «piano» della Mostra di Venezia per ripartire in sicurezza
Festival Salta la sezione Sconfini e i Classici di spostano al Cinema Ritrovato di Bologna a fine agosto
Festival Salta la sezione Sconfini e i Classici di spostano al Cinema Ritrovato di Bologna a fine agosto
Che Mostra di Venezia sarà quella 2020, nell’era del Covid-19 che ha cancellato finora grandi e piccoli eventi? Le prime indicazioni sono arrivate ieri con un comunicato in cui il direttore Alberto Barbera ha annunciato i cambiamenti messi in atto per garantire lo svolgimento della Mostra – dal 2 al 12 settembre – nella massima sicurezza e rispettando le norme di distanziamento. Se il concorso internazionale Venezia 77, il fuori concorso, Orizzonti e Biennale College sono confermati sul Lido secondo le «dimensioni consuete» – cioè con lo stesso numero di film, si parla di 50/55 titoli – il concorso Vr, Realtà virtuale, che negli anni passati aveva la sua sede sull’isola del Lazzaretto Vecchio sarà solo online su una piattaforma apposita accessibile da tutti gli accreditati. In presenza e online il Venice Production Bridge, dal vivo il Gap Financing Market e il Book Adaptation Market mentre la sezione Sconfini, nata per dare spazio alle opere più indipendenti sarà per questa volta cancellata in modo da permettere un maggiore numero di repliche degli altri programmi.
MA LA NOVITÀ maggiore in tutto questo nuovo «piano» riguarda Venezia Classici che si trasferisce a Bologna, ospite del Cinema Ritrovato – le cui nuove date sono l’ultima settimana d’agosto, con repliche a Venezia nei mesi successivi. «Sono felice che la Mostra possa svolgersi con una minima riduzione di titoli e di sezioni» – ha dichiarato Barbera. E ha aggiunto: «Senza dimenticare le vittime di questi ultimi mesi, il primo festival internazionale dopo l’interruzione forzata imposta dalla pandemia assume il significato di una ripartenza, e diviene messaggio concreto di ottimismo per l’intero mondo del cinema duramente colpito dalla crisi».
In una intervista a «Variety» Barbera ha anche promesso che il programma della prossima Mostra avrà più spazio per film di registe, ha confermato il «red carpet» – sempre con distanziamento – le conferenze stampa – anche in streaming per dare la possibilità di seguirle a tutti coloro che per restrizioni di viaggio non potranno essere sul Lido – la presenza di attori e registi, «la Mostra offrirà la consueta panoramica di quanto di meglio l’industria ha prodotto negli ultimi mesi grazie alla risposta straordinaria che registi e produttori hanno saputo dare». Ma è chiaro che sarà un festival diverso e anche nei film, molti titoli che sarebbero approdati al Lido sia degli studios che di Netflix non saranno pronti – con le lavorazioni ritardate dallo stop del lockdown – e in diversi paesi, Usa in testa, la situazione è ancora complicata con un alto numero di contagi che blocca i viaggi.
E non potrebbe essere altrimenti considerata l’eccezionalità di questa situazione, la pandemia e ciò che ha causato nel mondo, le incertezze continue che obbligano ai riposizionamenti. E questa è però la sua forza, specie laddove come in Italia, l’impressione è che si fatichi nel cinema per ricominciare più che mai.
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