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Unioni civili, il Pd preme per la legge ma Alfano ancora frena

Unioni civili, il Pd preme per la legge ma Alfano ancora frena

Unioni civili Atteso il parere sui costi del provvedimento

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 16 luglio 2015
C. L.ROMA

Per le unioni civili questa potrebbe davvero essere la volta buona. Dopo mesi di annunci in cui l’approvazione del provvedimento era data per imminente senza che poi accadesse niente, ieri al Senato al conferenza dei capigruppo ha deciso di accelerare i tempi del disegno di legge che regolerebbe finalmente le unioni tra coppie omosessuali e che a questo punto potrebbe avvenire entro la fine del mese. Tutto dipende da quando il ministero dell’Economia invierà alla commissione Bilancio di Palazzo Madama l’attesa relazione sui costi che alcuni punti del provvedimento (reversibilità della pensione, assegni familiari) potrebbero avere sui conti dello Stato, parere necessario per togliere ogni pretesto al Ncd e sbloccare il testo fermo in commissione Giustizia. «Aspettiamo la relazione, ma la prossima settimana calendarizziamo il provvedimento», ha detto ieri Luigi Zanda nel corso della riunione. Il capogruppo del Pd ha anche chiesto a quanti i oppongono a testo di non praticare alcuna forma di ostruzionismo, ricevendo come risposta un silenzio-assenso che fa ben sperare sulla possibilità di un’ accelerazione. Ogni decisione è quindi rinviata alla prossima settimana, quando una nuova capogruppo deciderà il giorno i cui l’aula potrà discutere il provvedimento e, si spera, licenziarlo.

La palla passa adesso alla commissione Giustizia dove, una volta ottenuto il parere del Mef (al massimo due o tre giorni ancora, sempre secondo Zanda) il ddl sulle unioni civili è in discussione. Ci sono da smaltire 1.700 emendamenti al testo, la maggior parte dei quali presentati dal Ncd. Alfieri della battaglia contro il testo sono Carlo Giovanardi e Maurizio Sacconi per il partito di Alfano, ma anche la Lega fino a oggi ha fatto la sua parte. Uno dei punti di maggior contrasto, la possibilità di adozione per le coppie omosessuali, è stato superato raggiungendo un punto di equilibrio: niente adozione ma alle famiglie omogenitoriali sarà consentito il riconoscimento del figlio del partner.

A questo punto niente ostacola più davvero l’approvazione della legge, salvo la volontà politica di non farlo. I tempi per farlo ci sono. La commissione Giustizia può arrivare al voto entro la fine del mese, in modo da far arrivare il testo in aula prima della chiusura estiva, prevista per l’8 agosto, permettendo così al del di essere tra i primi provvedimenti in discussione alla riapertura dei lavori.

Le condizioni perché tutto questo si realizzi, ci sono: oltre al Pd, favorevoli al provvedimento sono anche Sel e il M5S. E voti a favore si registrerebbero anche nelle file di Forza Italia. Resta solo da vedere se Renzi si farà fermare ancora una volta dall’alleato di governo oppure no. Parlando dell’Etiopia, nei giorni scorsi il premier ha detto di voler procedere «con chi ci sta», lasciando intendere di non voler più sottostare ai diktat del Ncd. Ieri sera, però, è intervenuto Alfano e il leader del Ncd ha mischiato le carte facendo intendere che si sarebbe prossimi a un’equiparazione tra le unioni civili e il matrimonio e alla possibilità per le persone omosessuali di adottare un bambino: «Noi – ha detto – abbiamo grande rispetto per l’affettività di tutti e siamo per il rafforzamento patrimoniale dei diritti dei soggetti che fanno parte di queste unioni, di questa coppie e, al tempo stesso, diciamo no alla adottabilità dei figli, di no alla equiparazione del matrimonio e anche alla reversibilità perché costa troppo». Resta da vedere cosa farà Renzi.

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