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Il Pd ligure minaccia sanzioni per chi non sostiene Paita

Il Pd ligure minaccia sanzioni per chi non sostiene PaitaRaffaella Paita

Regionali Lettera-diktat agli iscritti genovesi: fare campagna per Pastorino «sarebbe di estrema gravità». Pagano, l’altro candidato della sinistra, invece si ritira

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 28 marzo 2015

Una lettera di due pagine inviata a tutti gli iscritti del Pd per ’avvertirli’ delle sanzioni in cui possono incorrere non solo se si candideranno in liste alternative a quelle che appoggiano Raffaella Paita alle prossime elezioni regionali in Liguria, ma anche se sosterranno l’ex civatiano Luca Pastorino, che ha lasciato il partito proprio per offrire un’alternativa ai tanti delusi dall’esito e dalle modalità con cui si sono svolte le primarie liguri.

A scriverle la lettera, il presidente della commissione regionale di garanzia del partito, Paolo Turci. Le sanzioni per i trasgressori vanno dall’ammonimento scritto alla cancellazione dall’albo degli elettori e non manca la precisazione: «Nulla osta a considerare di estrema gravità l’eventuale comportamento di iscritti che decidessero pubblicamente di fare campagna attiva a favore di candidati contrapposti a quelli del Pd» fosse solo perché ciò potrebbe «procurare un importante danno all’immagine del partito».

La missiva, inviata solo agli iscritti genovesi (dove Raffaella Paita alle primarie ha perso la metà dei voti rispetto a Sergio Cofferati e più forte è il malcontento) ha scatenato una bufera. «Al di là delle regole che non mi competono – si difende il segretario provinciale del Pd Alessandro Terrile – c’è il dato politico: chi sta nel partito sostiene i candidati del partito, non esiste un’altra strada. Non ci saranno espulsioni di massa ma non è danneggiando il Pd che lo si cambia».

Per i civatiani genovesi intanto comincia la diaspora. Se c’è chi continua a pensare di poter cambiare il partito da dentro e chi vuole autosospendersi per il tempo delle regionali, molti seguiranno Luca Pastorino o lo hanno già fatto.

Tutti comunque interpretano la lettera inviata agli iscritti come una minaccia bella e buona. «Il pronunciamento della commissione di garanzia – dice il consigliere comunale Gianpaolo Malatesta, che la prossima settimana scioglierà la riserva sul futuro – è fuori luogo rispetto a un dibattito che è politico. Le primarie hanno avuto uno strascico etico e politico che non si è ricucito e questo preoccupa soprattutto in relazione ai nostri elettori». «E’ una roba Unione sovietica» tuona Stefano Gaggero, civatiano fra i principali animatori di Rete a sinistra. «Stanno facendo di tutto per metterci paura, ma fossi in loro mi preoccuperei più della fuga degli iscritti». «E’ un’interpretazione molto rigida e minacciosa per creare il panico fra gli elettori – aggiunge Silvia Pedemonte della direzione provinciale del Pd ma decisa a lasciare il partito – ma che rischia di provocare un effetto boomerang». «Non credo che il partito voglia davvero procedere a espulsioni di massa – commenta il consigliere del municipio Centro Ovest Igor Turatt – perché non sarebbe conveniente per lo stesso partito». Il giovane consigliere municipale la sua scelta l’ha già fatta: «Lascio il gruppo del Pd in municipio per entrare nel gruppo misto. Voglio sostenere Luca Pastorino in questa campagna elettorale, voglio essere trasparente nei confronti degli elettori». E se la parlamentare europea Renata Briano non si è ancora pronunciata, tanti altri civatiani stanno preparando l’addio.

I toni della lettera diktat spedita dal presidente della commissione di garanzia, però, non provocano scontento solo tra i civatiani. «Non è con le minacce di sanzioni che si risolvono i problemi – dice il vicensindaco di Genova Stefano Bernini, che alle primarie aveva sostenuto Sergio Cofferati – ma si entra nel merito e si discutono i programmi. Le lettere degli avvocati per minacciare espulsioni denotano che il partito ha paura». Sono in molti a pensare che il segreto dell’urna potrebbe portare sorprese che vanno ben al di là delle dichiarazioni ufficiali.

Intanto nella sinistra «antipaitiana» si è sciolto il nodo della doppia candidatura. L’ex sindaco spezzino Giorgio Pagano, appoggiato da Altra Liguria e Verdi, ha deciso di ritirarsi. «Lo faccio come atto di responsabilità – spiega in una lettera ai suoi sostenitori – nel nome della lotta alle frammentazioni e alle divisioni». Pagano, a cui era stato chiesto di entrare nella squadra di Luca Pastorino, ha però declinato l’invito. «Ho cercato fino all’ultimo l’alleanza ma il tentativo è stato reso impossibile da una operazione politica vecchia e stantia», ha affermato annunciando anche la nascita dell’associazione ‘La Buona Onda’ per raccogliere tutte le persone interessate a una «coalizione civile, sociale e popolare della Liguria».

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