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«Il parlamento europeo ridiscuta la risoluzione che equipara nazismo e comunismo»

«Il parlamento europeo ridiscuta la risoluzione che equipara nazismo e comunismo»

Politica L'appello di trasform! Italia. Chiesto incontro al presidente dell'Aula di Strasburgo David Sassoli (Pd)

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 12 ottobre 2019

Un appello per il rispetto della memoria e della storia è stato lanciato dal nodo italiano di transform!, la fondazione politica del partito della Sinistra europea (Gue/Ngl). L’iniziativa ha l’obiettivo di rimettere sul tavolo la contestatissima risoluzione «sull’importanza della memoria per il futuro dell’Europa» approvata il 19 settembre scorso dal parlamento europeo. Un titolo beffardo dietro cui si nasconde il falso storico e politico dell’equiparazione tra nazismo e comunismo.

TRANSFORM! ITALIA ha organizzato ieri a Roma una conferenza ricca di interventi di personalità che hanno già apposto la loro firma al testo redatto dallo storico del pensiero politico contemporaneo Guido Liguori. Sono accompagnati nella presa di posizione da oltre 1.200 cittadini. Tra loro la sindaca di Marzabotto. Dalla conferenza è stata spedita una lettera con la richiesta di incontro al presidente del parlamento europeo David Sassoli e ai deputati italiani dei gruppi democratici. L’obiettivo è che l’istituzione Ue ridiscuta la mozione incriminata affinché sia ristabilita la verità storica. L’iniziativa del nodo italiano è pronta a crescere di scala con il sostegno di transform! Europe, che sta lavorando a un testo internazionale da cui scaturirà un incontro a Bruxelles.

LA RISOLUZIONE «è un atto politico e culturale sbagliato e da respingere con forza». Esordisce così il documento di transform! che smonta in maniera dettagliata i principali nodi del testo votato da 535 deputati su 750 (66 i contrari): la pretesa di un organismo istituzionale di dettare la storia; le ricostruzioni forzate che identificano nel patto Molotov-Ribbentrop la causa dello scoppio del secondo conflitto mondiale; l’eliminazione del fondamentale contributo sovietico e delle forze comuniste degli altri paesi alla sconfitta del nazi-fascismo.

«DOBBIAMO DIFENDERE la diversità dei comunismi che sono esistiti», ha detto il presidente di transform! Italia Roberto Morea aprendo la discussione. Molti relatori hanno sottolineato la voluta e strumentale confusione tra comunismo e stalinismo suggerita dalla mozione. Liguori, in un intervento particolarmente approfondito, ha definito «inaccettabile» la ricostruzione operata da un’istituzione che si propone come «tribunale che riscrive la storia».

«LA MOZIONE PARLAMENTARE è fatta per l’attualità – ha affermato Tommaso Di Francesco, condirettore de il manifesto – La sua impostazione viene dalle classi dirigenti reazionarie che governano nei paesi dell’est, mentre quelli dell’ovest tacciono per una ragione precisa: mantenere il primo ministro ungherese Viktor Orbán all’interno del partito Popolare europeo». Anche per Maria Luisa Boccia, del centro di Riforma dello Stato ed ex senatrice di Rifondazione comunista, la risoluzione è un atto strettamente politico che ha lo scopo di fornire «una base culturale identitaria alla politica attuale dell’Ue, che poggia sulla convergenza tra i paesi ex-comunisti e i principali partiti dell’occidente europeo».

GLI INTERVENTI si susseguono incorniciati da due poster. A destra, su un’immagine del secondo conflitto mondiale, la scritta: «Equiparazione nazismo-comunismo: vergogna, la storia non si cancella». A sinistra, sopra la fotografia del presidente turco, la frase: «Fermare il terrorista Erdogan». Le minacce alla pace e alla convivenza tra i popoli che hanno origine dalle dittature fasciste non sono finite nel 1945. L’«importanza della memoria per il futuro dell’Europa» non può che partire da qui.

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