Il nuovo Torino Film Festival, (meno) titoli in cerca dei giovani
Il 42esimo Torino Film Festival è servito. In programma dal 22 al 30 ottobre, quella presentata ieri è la prima edizione guidata da Giulio Base, per un festival che è stato completamente ripensato nell’organizzazione dei film e nello staff, a partire dal comitato di selezione. Si è infatti scelto di puntare su giovanissimi – in ossequio alla originaria dicitura Cinema Giovani – e di ridimensionare la proposta, che passa dai 181 film dello scorso anno ai 120 di questo.
Nel concorso internazionale, dedicato alle opere prime e seconde, si nota il film dell’attrice e drammaturga Eleonora Danco, N-Ego, un «mosaico emotivo» di incontri che arriva a dieci anni dal suo esordio alla regia cinematografica. Under the Grey Sky della regista polacca Mara Tamkovich racconta invece la Bielorussia attraverso le attività di una giornalista anti-regime. Tra i documentari, The Brink of Dreams (già miglior documentario a Cannes), dei registi Ayman El Amir e Nada Riyadh, restituire l’esperienza di un gruppo di giovani ragazze alle prese col teatro nell’Egitto rurale. Higher than Acidic Clouds, di Ali Asgari, mostra invece la difficile esistenza del regista in Iran, da cui non può espatriare per decisione del regime.
Fuori concorso le anteprime di Eden di Ron Howard (sarà anche premiato a Torino) e Waltzing with Brando di Bill Fishman, ponte ideale verso la retrospettiva dedicata a Marlon Brando (composta da 24 titoli).
Nella nuova sezione mista nominata Zibaldone, dopo il passaggio a Locarno arriva il film di Radu Jude e Christian Ferencz-Flatz, Eight Postcards From Utopia, assemblaggio di spot pubblicitari trasmessi in Romania negli anni 90, e From Ground Zero, collezione di 22 cortometraggi girati a Gaza da autori palestinesi. Tra le star attese, Sharon Stone.
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