La Germania ha dunque il suo governo e non vi è dubbio che iscritti e delegati dei tre partiti non mancheranno di ratificare l’accordo raggiunto tra socialdemocratici, verdi e liberali. L’unico possibile, visto che le alternative nascevano gravemente fiaccate dal logoramento dell’abusata Grosse Koalition e della lunga egemonia democristiana. Senza rivoluzioni né svolte radicali, ma con un buon numero di novità e gran voglia di governare. Un governo “progressista” come proclama il futuro Cancelliere Olof Scholz, con tutte le ambiguità che questa definizione porta con sé. Con un programma tanto lungo e articolato da lasciare ampio margine di gioco nell’elencare...