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Il nuovo dpcm divide i ministri, manca l’ok sulle zone arancioni

Il nuovo dpcm divide i ministri, manca l’ok sulle zone arancioniControlli dei carabinieri a Trastevere, Roma – Lapresse

Covid-19 13.114 i nuovi casi, 246 le vittime

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 2 marzo 2021

Stamattina nuova convocazione della cabina di regia per limare il dpcm che regolerà le nuove norme anti Covid fino al 6 aprile, Pasqua inclusa. Il testo definitivo sarà poi inviato alle regioni prima del varo. Ieri pomeriggio c’è stato un altro tavolo sul tema con il premier Mario Draghi, il Cts e i ministri Speranza, Gemini, Giorgetti, Patuanelli, Franceschini, Bonetti, Bianchi e Franco. «Siamo preoccupati dall’andamento dell’epidemia» ha commentato ieri il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo.

Il nodo riguarda le misure da prendere nelle zone arancioni. Ieri si sarebbero recepite le indicazione del Cts sulla chiusura di tutti gli istituti in zona rossa e con ulteriori chiusure, a livello locale, se si raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti indipendentemente dal colore. I ministri si sono divisi tra chi è favorevole alla bloccare solo la didattica in presenza e chi (Speranza, Franceschini, Patuanelli, Bianchi) vorrebbe lo stop anche a negozi e centri commerciali.

Sono stati 13.114 i nuovi casi di Covid ieri in Italia su 170.633 i test, le vittime, sono state 246. Il tasso di positività è salito al 7,6%. Sono 2.231 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia, con un aumento di 58 unità rispetto a domenica Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 19.112 persone, 474 in più. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata l’Emilia Romagna (2.597) seguita da Lombardia (2.135) e Campania (1.896).

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