«Il nuovo decreto è una trappola per il biologico»
Agricoltura La filiera agricola biologica italiana, come denunciano Wwf e la rivista «Il Salvagente», è molto preoccupata per il nuovo «decreto contaminazioni» su cui sta lavorando il ministro Lollobrigida
Agricoltura La filiera agricola biologica italiana, come denunciano Wwf e la rivista «Il Salvagente», è molto preoccupata per il nuovo «decreto contaminazioni» su cui sta lavorando il ministro Lollobrigida
La filiera agricola biologica italiana, come denunciano Wwf e la rivista «Il Salvagente», è molto preoccupata per il nuovo «decreto contaminazioni» su cui sta lavorando il ministro Lollobrigida.
Secondo le associazioni il decreto introduce «limiti inverosimili» di pesticidi per i produttori biologici. L’articolo 3 blocca e sanziona il cibo bio per la presenza accidentale di un pesticida con concentrazioni di 0,01 milligrammi per kg (una soglia al di sotto dello zero tecnico mai vista in Italia e in Europa).
Con l’articolo 5, invece, si concede ai produttori una tolleranza molto maggiore per pesticidi come il boscalid e lo spinosad – responsabili della moria delle api – e per il famigerato glifosato, che sarebbe tollerato fino a 20 volte il limite consentito in alcune colture.
Il paradosso è che così facendo si verrebbero a creare problemi di concorrenza nei confronti del biologico, che sarebbe assimilabile dal punto di vista dei consumatori ai prodotti cosiddetti a «residuo zero» (che contengono pesticidi entro i limiti).
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