“Il Municipio a palazzo Boyl”
Gli attivisti del Municipio dei beni comuni
Italia

“Il Municipio a palazzo Boyl”

Stop speculazioni Dopo gli sgomberi del Rebeldìa, del Colorificio e del Distretto 42, le ragazze e i ragazzi del Municipio dei beni comuni occupano un palazzo storico abbandonato da anni, dove l'azienda (fallita) di turno voleva fare appartamenti di lusso.
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 23 novembre 2014
“Una finestra si è aperta. La bellezza è di tutti”. Da ieri questo striscione campeggia sul terrazzo di palazzo Boyl. Il complesso cinquecentesco affacciato sul lungarno è diventato la nuova sede del Municipio dei beni comuni, dopo essere stato casa, fra i tanti, dello scrittore risorgimentale Domenico Guerrazzi. Il palazzo è stato occupato dopo oltre sei anni di impalcature e lavori mai iniziati, a causa del fallimento dell’azienda che doveva farne appartamenti di lusso. “Da giugno la facciata è tornata visibile dopo anni di tubi innocenti e di suoli pubblici non pagati – riassumono gli attivisti – ma alla resa...
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