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«Il mondo museale deve agire», Nan Goldin manifesta davanti al Louvre per far rimuovere il nome dei Sackler

«Il mondo museale deve agire», Nan Goldin manifesta davanti al Louvre per far rimuovere il nome dei Sackler

Francia La fotografa e gli attivisti di Pain chiedono la cancellazione da un'ala del museo del nome della famiglia che attraverso Purdue Pharma produce l'OxyContin, responsabile della crisi dell'oppio negli Usa

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 2 luglio 2019

Negli Stati Uniti, più di 100 persone al giorno muoiono a causa dell’OxyContin, un oppiaceo più potente della morfina prescritto come antidolorifico e prodotto dalla Purdue Pharma, controllata dalla famiglia Sackler, che deve la propria fortuna proprio alla diffusione dell’OxyContin – alla radice di quella che negli Usa è stata definita la «crisi dell’oppio» che ha già mietuto centinaia di migliaia di vittime.
E ieri, la fotografa statunitense Nan Goldin – insieme agli attivisti del gruppo Pain (Prescription Addiction Intervention Now) – ha organizzato una manifestazione fuori dal Louvre proprio per chiedere all’istituzione francese di cancellare il nome della famiglia Sackler da un’ala del museo .

«IL MONDO museale deve agire – ha detto Goldin al «Guardian» – spero che il Louvre comprenda perché artisti e attivisti si sono mobilitati per far rimuovere quel nome: potrebbe essere il primo museo a cancellare ogni riferimento ai Sackler. E spesso si crea un effetto domino fra musei e gallerie». Goldin, che insieme agli attivisti di Pain ha manifestato dentro la fontana dietro la piramide del Louvre, sottolinea infatti come il museo parigino non sia l’unico a dare rilievo al nome dei Sackler grazie ai loro contributi economici – nel caso del Louvre una donazione risalente al 1996 per la ristrutturazione delle sale dedicate all’arte persiana. Nei mesi scorsi la fotografa e attivista ha anche organizzato delle proteste davanti al Guggenheim e al Metropolitan Museum of Art di New York.

A MARZO invece la National Portrait Gallery di Londra è diventata la prima importante istituzione museale a rifiutare una sovvenzione dalla famiglia Sackler, che aveva offerto un milione di sterline. Fra le istituzioni che hanno seguito l’esempio del museo londinese anche la Tate Gallery – che però non ha rimosso il nome della famiglia dai doni ricevuti dai Sackler, fra i quali l’ascensore a loro intitolato – e il Museo ebraico di Berlino.

«Il Louvre è uno dei musei più grandi e visitati del mondo. Ha 12 stanze intitolate ai Sackler. Ma questa crisi (dell’oppio, ndr) ha ucciso centinaia di migliaia di americani e sta arrivando in Europa. È un’emergenza» ha detto Goldin nel corso della protesta, per la quale ha indossato la medaglia di Cavaliere dell’ordine delle arti e delle lettere assegnatale dallo stato francese per il suo lavoro: «È la prima volta che la indosso».
Secondo Goldin, nessuna istituzione museale deve più accettare donazioni dalla Fondazione Mortimer e Theresa Sackler, che dovrebbe piuttosto pagare per la riabilitazione dei dipendenti da oppiacei.

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