«Secondo Howard Gardner l’intelligenza è: un insieme di procedure per fare cose, da considerarsi come un “sistema” con proprie regole, operanti su basi biologiche e culturali». Questa è una delle 50 domande che gli aspiranti insegnanti del concorso ordinario, previsto nel 2020 e rimandato causa Covid a maggio di quest’anno, si sono trovati nella prova scritta per la classe di concorso A18, quello per insegnare filosofia e scienze umane nelle scuole superiori. Questa domanda però non sarebbe corretta secondo lo stesso Gardner che, a riguardo, ha scritto al ministero dell’Istruzione la scorsa settimana per segnalare la scorretta interpretazione della sua teoria.

Howard Gardner è uno psicologo e docente universitario che ha teorizzato come l’essere umano non sia dotato di una sola intelligenza, misurabile e verificabile ma, invece, è l’insieme di “intelligenze multiple” in diversi ambiti: logico-matematico, linguistico, spaziale, musicale, cinestetico o procedurale, interpersonale e intrapersonale. La sua teoria, esposta per la prima volta nell’opera “formae mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza” del 1983, ha rappresentato una rivoluzione in ambito pedagogico e della psicologia dello sviluppo ed è alla base di tutti i corsi di laurea che affrontano queste discipline in ambito accademico. Per questo un gruppo di concorsisti, che a maggio hanno affrontato la prima prova scritta e hanno crociato la risposta non corretta (secondo il Miur) venendo così esclusi da quella orale, hanno deciso di segnalare l’incongruenza tra la domanda e le quattro possibili risposte direttamente all’accademico statunitense. Il professore di Harvard ha quindi deciso di scrivere direttamente al ministero dell’istruzione italiano, riportando la traccia del quesito e commentando che «questa domanda non è formulata in modo appropriato, nessuna delle alternative è corretta. Chiedo di ritirare la domanda o di riformularla. Grazie per la vostra considerazione». La mail, datata 3 giugno, non ha ricevuto ancora risposta e, qualora la domanda fosse ritirata, aprirebbe le porte alla prova orale per un nutrito gruppo di aspiranti docenti in tutta Italia.

Il ministero dell’istruzione non è nuovo a errori simili: diverse prove svolte in questi mesi per diversi classi di concorso e di ordine di scuola avevano errori simili, riconosciuti dalle commissione d’esame di Viale Trastevere solo a fronte di ricorsi legali messi in atto da diversi candidati che hanno portato a «un ricalcolo della votazione» come specificato in note dello stesso ministero.

Questo riconoscimento ha comportato una revisione dei numeri degli aspiranti docenti permettendo quindi a chi aveva sbagliato una risposta, riconosciuta dallo stesso ministero come scorretta, ad essere reintegrato nel percorso concorsuale. La speranza, anche in questo caso, è che il ministero dell’Istruzione faccia altrettanto senza bisogno di un’azione legale da parte dei concorsisti vista l’autorevolezza della comunicazione del professor Gardner rispetto alla corretta interpretazione della sua teoria.