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Il Massimo di Coppe a Briscola

Il Massimo di Coppe a Briscola

Il colonnino infame Paragoni assurdi, e dove trovarli...

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 15 gennaio 2022

Regge, regge: il parallelo tra i 6 milioni di no-vax messi spalle al muro dai virologi e i 6 milioni di ebrei, zingari e down messi nei forni crematori dai nazisti, regge benissimo; che poi goda di più quella gatta morta di Speranza a inoculare vaccini ai bambini, o Mengele a iniettare fenolo in gemelline omozigote, a dirlo sarà la Storia. E non bastava il green-pass base, banale come stella gialla spillata al petto, no, Adolf Draghi lo vuole super, indelebile come numeri tatuati sull’avambraccio: «Pfizer macht frei!»; e ancora smart work in stile confino a Ventotene; prèsidi in marcia tra i banchi a rotelle come alpini in Russia con le scarpe di cartone… e vogliamo parlare dell’obbligo delle mascherine FP2 asfissianti? al confronto le 500 tonnellate di bombe all’iprite lanciate da Mussolini sui civili etiopici dal 1935 al 1939 sono aria fresca!

Non meravigli allora che un acuto libertario come il professor Ugo Mattei voglia rifondare il Comitato di Liberazione Nazionale con Agamben al posto di Nenni, Cacciari al posto di Ivanoe Bonomi, la Brigliadori in quelli della Nilde Iotti e il Mattei stesso -sì tagliato per il palco- in quelli di pelle nera di Miguel Bosè.
E già i nuovi partigiani son bersaglio d’atroci rappresaglie, tipo i cento euro di multa (anche in dieci comode rate), se beccati una prima volta a contagiare un tram; e dalla seconda volta in poi abbonamenti gratis per tutte le linee.
Ma grazia a Dio, più s’entra nel vivo della corsa al Quirinale, più Herr Draghen mostra fiato corto, e per non sprecarlo alla prossima conferenza stampa risponderà solo a monosillabi solo alle domande che si fa da solo. Eppure… se non a lui, a chi la guida dello strurmgovernen fino a marzo ‘23?

Salvini propone un governo con gli Assi di Briscola, sognando per sé quello di Bastoni, ma Giorgietti glielo sconsiglia: teme ne faccia uso tafaziano come già al Papeete; scettico pure Berlusconi che col suo Asso di Danari preferisce farci shopping in grandi elettori.

In quanto a l’Asso di Spade ancora in pugno ai cinquestelle anacronistica maggioranza in Parlamento, col rinvio a giudizio per stupro di Ciro Grillo, l’unica spada che hanno è quella di Damocle sulla capoccia di Beppe. Last but not least, Asso di Coppe al PD, così brindano al ritorno del figliuol prodigo D’Alema, che interrogato sul Quirinale è zompato in cima a quella che fu la vecchia Quercia e s’è messo a ululare: «voglio una donnaaa!». Aridàtece Ciccio Ingrassia…

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