Visioni

Il magnifico Lukaku e il peso dell’Italia

Il magnifico Lukaku e il peso dell’ItaliaIl centravanti del Belgio, Romelu Lukaku, nella sfida contro la Finlandia – Igor Russak /Dpa-Ap-LaPresse

Traversa Europa Il 2 luglio, a Monaco di Baviera, l'Italia affronta il Belgio. La squadra più forte del mondo (secondo la Fifa) ma anche la più vecchia della competizione

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 2 luglio 2021

L’Italia va alla pesa e parte per Monaco di Baviera. Venerdì 2 luglio se la gioca con il Belgio, ma quello che inizierà alle ore 21 nell’Arena arcobaleno non è solo un quarto di finale. È come se la squadra azzurra andasse dal medico per capire come stanno le cose.

Nulla di serio, intanto perché è di pallone che stiamo parlando e allora pensate al «prof. dott. Guido Tersilli, primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue». È sempre un gran film.

E pensate ad Alberto Sordi che dice al suo paziente in maglia azzurra: «Forza, dica 32». Perché 31 sono le partite che la Nazionale del commissario (molto) tecnico Roberto Mancini ha giocato senza essere mai sconfitta, record capace di superare quello di Vittorio Pozzo.

Però è quella contro il Belgio la notte che può davvero cambiare il peso specifico dell’Italia calcistica. E davanti, solo per ricordarne uno, troverà un «massimo» come Romelu Lukaku. C’è chi lo ricorda qualche tempo fa, a fine partita, stadio Olimpico di Torino: non aveva segnato e girava a torso nudo, confermando qualcosa che di solito dicono i grandi fotografi: «Un monumento sotto la pioggia è anche più bello».

Lukaku forse non è il simbolo di questo Belgio, squadra in testa al ranking mondiale, piena zeppa di campioni che arrivano da Manchester, Dortmund e Madrid. Lui piuttosto resta uno dei simboli dell’ultimo scudetto dell’Inter.

Il Belgio è forte ovunque, per questo è il test più importante delle ultime 32 sfide azzurre. In questa luna di miele dell’Italia calcistica il commissario tecnico Mancini alza la guardia. Ricorda, appunto, che gli avversari di stasera sono «primi nel ranking mondiale». Reagisce con due onesti cazzotti (verbali) a chi si «azzarda» e ricorda che con l’Austria abbiamo in qualche mondo sofferto. Uno/due: «Vorrei soffrire come con l’Austria quando abbiamo fatto 26 tiri in porta».

In sintesi, se l’Italia arriverà tra le prime quattro avrà comunque fatto il suo. Se invece verrà eliminata dal Belgio, la luna di miele lascerà il posto alle prime schermaglie in famiglia, qui intesa come Nazionale e popolo del pallone.

Il Belgio è fortissimo, vero, ma forse non recupererà Kevin De Bruyne (Manchester City) e ancora più difficilmente riuscirà a schierare Eden Hazard (Real Madrid) e questo è un buon vantaggio.

Se l’Inghilterra e l’Ucraina volano anche perché sono tra le squadre più giovani dell’Europeo, il Belgio è con la Svezia (già eliminata) la squadra più vecchia. Ha un’età media superiore ai 29 anni, ha dieci calciatori che hanno più di trent’anni. Dietro i tre difensori hanno cent’anni. Certo, tutti insieme ma è comunque una bella età.

Per questo oggi Mancini potrebbe lasciare in panchina Berardi e far partire titolare in attacco Federico (Gian Burrasca) Chiesa. Se non hai pesi massimi serve un bel gioco di gambe.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento