Riuscirà oggi Jean-Claude Juncker a trovare le parole per riportare un po’ di coesione e solidarietà in un’Europa in parte ancora affossata nella crisi economica, ferita dal terrorismo e lacerata al suo interno sulla questione dei rifugiati? Alla vigilia del discorso del presidente della Commissione sullo stato dell’Unione di fronte all’Europarlamento, sono volate parole grosse. Il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, ha affermato che l’Ungheria di Viktor Orban «dovrebbe venire esclusa temporaneamente o, se necessario, per sempre dalla Ue», sanzione da applicare a chi «come l’Ungheria, costruisce barriere contro i rifugiati che fuggono dalle guerre o viola la...