Il linguaggio dei corpi per l’omaggio a Rodin
A teatro Armonico viaggio in quattro parti con Sergio Bernal, stella del flamenco e non solo, già primo ballerino del Ballet Nacional de Espana
A teatro Armonico viaggio in quattro parti con Sergio Bernal, stella del flamenco e non solo, già primo ballerino del Ballet Nacional de Espana
In proiezione sullo sfondo l’immagine di un atelier in bianco e nero, marmi che tra ombre e luci ricreano la flessuosità dei corpi. In trasparenza al centro appare ogni tanto la figura di una donna, mentre un uomo incarna, danzando, amore e desiderio. Si apre con questa visione Rodin – lo scultore delle emozioni, armonico viaggio in quattro parti con Sergio Bernal, stella del flamenco e non solo, già primo ballerino del Ballet Nacional de España, artista dal virtuosismo seducente e seduttore, dal 2020 alla testa con il coreografo Ricardo Cué della Sergio Bernal Dance Company.
MADRILENO, classe 1990, Bernal ha presentato il suo omaggio ad Auguste Rodin in esclusiva italiana nell’ambito della stagione del Teatro Comunale di Modena. Il pezzo d’apertura, firmato da Bernal insieme a Cué, si intitola Rodin e Camille: prologo amoroso dedicato al rapporto tra lo scultore francese e Camille Claudel. A danzare Camille è l’italiana Giada Rossi, prima ballerina di mirabile sensibilità della Compañía Nacional de Danza. La sua è un’apparizione onirica che Bernal/Rodin esprime in danza fondendo lo stile classico a sinuosi port de bras sul capo che fanno ripensare all’arte di Nijinskij. D’altronde Rodin era un grande ammiratore del tormentato danzatore icona dei Balletti Russi di Diaghilev: il suo commento sulla pungente qualità del movimento dell’Après-midi d’un faune di Nijinskij del 1912 ha fatto storia.
DOPO Rodin e Camille, tre pezzi ispirati a omonime opere dello scultore: Torso d’uomo: Luigi XIV, Il bacio e Il pensatore. In Torso d’uomo Bernal flirta con lo stile delle antiche danze di corte: eleganza e regalità in un gioco con maschere e corone, accompagnato dal vivo dalle musiche di Lully e Jordi Savall eseguite con prestanza dalla venezuelana Orquesta Cruz Diez. I musicisti tornano anche ne Il pensatore, clou dello spettacolo in cui il graffio sottile e potente del flamenco di Bernal si intreccia alla posa ricurva e magnetica della scultura. Il bacio è un passo a due sulla bellezza dinamica dell’abbraccio, firmato dal coreografo Valentino Zucchetti per Bernal e Giada Rossi sulla Pavane pour une infante défunte di Ravel.
Lo scultore era un grande ammiratore del tormentato danzatore icona dei Balletti Russi di Diaghilev: il suo commento sulla pungente qualità del movimento dell’Après-midi d’un faune di Nijinskij del 1912 ha fatto storia.
L’inizio, con la danzatrice distesa in diagonale su una panca, una gamba morbidamente allungata, sembra rimandare a un’altra opera di Rodin: Figura volante. Questa scultura, insieme a un modello de Il pensatore, è al Mudec di Milano fino al 10 marzo 2024 nella preziosa, piccola mostra Rodin e la danza. «Ho sempre cercato di trasmettere i sentimenti intimi attraverso la mobilità dei muscoli» diceva lo scultore. Tra le opere in mostra bellissime sono le statuine in terracotta Mouvements de danse che ebbero come modella l’acrobata e ballerina dell’Opéra Comique, Alda Moreno, come affascinanti sono i disegni delle danzatrici cambogiane ammirate a Parigi. Intrigante il racconto sui legami di Rodin con le pioniere della danza moderna Isadora Duncan e Loïe Fuller e curioso l’excursus curato da Elena Cervellati tra alcuni coreografi di oggi ispirati dallo scultore.
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