Quella di Vera Giaconi, nata a Montevideo sul finire del 1974, è una storia comune a tanti bambini latinoamericani di quegli anni: la storia di una fuga, di un esilio, di un’infanzia diversa che gli adulti si sforzarono di rendere comunque «normale». Vera aveva nove mesi quando, insieme alla madre, raggiunse in Argentina un padre che, costretto a espatriare dopo il colpo di stato del ’73, come tanti altri uruguayani aveva preso la via di Buenos Aires, forse rassicurato dall’elezione alla Presidenza del peronista di sinistra Héctor José Campora. Non molto tempo dopo, però, anche in Argentina i militari avrebbero...