Mentre molti set sono ripartiti ormai da tempo in tutto il mondo, e anche negli Stati Uniti dove i casi di Covid hanno continuato a crescere per tutta l’estate, le produzioni hollywoodiane si sono mosse finora sulla base di linee guida di massima e accordi caso per caso, in assenza di un piano definitivo e onnicomprensivo concordato fra Amptp (Alliance of Motion Picture and Television Producers, l’associazione dei produttori cinematografici e televisivi) e i sindacati di categoria. Una trattativa con le rappresentanze di registi e sceneggiatori (Directors e Writers Guild of America), ma soprattutto attori (Sag-Afra), tecnici e artigiani (Iatse), che va avanti da maggio e che si è «avvitata» intorno ai problemi cruciali posti dalla pandemia.

Le paghe per chi si ritrova in malattia o in quarantena, le ingenti spese da sostenere per garantire i dispositivi di protezione individuale per tutti, e soprattutto la necessità di lavorare con crew ridotte per garantire il distanziamento: i sindacati temono a ragione di stabilire un precedente nella riduzione dei posti di lavoro, di cui gli Studios potrebbero approfittare anche a emergenza sanitaria finita.

COME RIPORTA «Variety» però la lunga maratona di negoziazioni sarebbe vicina alla fine, e presto un piano condiviso fornirà il regolamento a cui attenersi per tutte le produzioni statunitensi. Sinora appunto gli accordi sono stati presi caso per caso: sempre secondo la testata americana alcune fonti dell’industria avrebbero rivelato che molte produzioni televisive hanno diviso a metà i costi (per la malattia e la prevenzione), fra network (o piattaforma) e casa di produzione. Le interruzioni dovute a casi – o focolai – di Covid non sono nel frattempo mancate: il caso più celebre (e «costoso») è stato senz’altro quello della produzione del prossimo The Batman targato Warner Brothers che ha potuto riprendere ieri dopo circa due settimane di stop dovute a un caso di covid sul set, attribuito al protagonista Robert Pattinson (il nuovo interprete dell’uomo pipistrello dopo Ben Affleck) anche se lo studio e i rappresentanti dell’attore non hanno mai confermato la notizia. Le riprese, in corso in Inghilterra, erano appena ricominciate – il primo settembre – dopo il lungo lockdown che aveva per la prima volta bloccato il set di The Batman come quello di decine di altri film.

IN SEGUITO alla quarantena, l’uscita del nuovo titolo della saga Dc Comics è l’ennesima a subire uno slittamento in avanti: da giugno a ottobre 2021.
Dall’altra parte dell’oceano, in Inghilterra, il problema assicurativo posto dalla pandemia di coronavirus alle produzioni di tutto il mondo è stato affrontato proprio ieri dal governo, che ha pubblicato le linee guida per l’accesso al Film and Tv Production Restart Scheme, di sostegno al cinema e alla televisione – annunciato a luglio e per il quale sono stati stanziati 500 milioni di sterline. Una «compensazione statale» che verrà messa a disposizione sia «delle produzioni pre-esistenti (che hanno dovuto rimandare o cessare la lavorazione o che non sono state in grado di ripartire) che alle nuove produzioni (che non sono state sinora in grado di avviare la lavorazione), in entrambi i casi bloccate della mancanza di copertura assicurativa sui rischi implicati a livello finanziario dal Covid-19».

A «SCREEN» John McVay – il Ceo di Pact, associazione di categoria dell’industria audiovisiva del Regno Unito – ha detto: «La maggioranza degli operatori del settore cinematografico e televisivo non sono stati sinora in grado di riavviare le produzioni a causa della mancanza di copertura assicurativa relativa al covid: la chiarezza sullo schema governativo dovrebbe finalmente consentirci di tornare a fare ciò che amiamo di più: realizzare film e programmi televisivi».