Sono bastati due anni di governo Temer perché il Brasile disperdesse tutto il prestigio accumulato a partire dal primo mandato presidenziale di Lula nel 2003. Dal colpo di Stato parlamentare-giudiziario-mediatico realizzato nel 2016 contro la presidente Dilma Rousseff – e giunto a compimento con la condanna di Lula (senza prove) a 12 anni e un mese di reclusione per corruzione e riciclaggio e ancor più con il suo (incostituzionale) arresto il 7 aprile scorso – il Paese appare sempre più allo sbando, tenuto sotto sequestro dalle forze golpiste e sprofondato in una crisi economica senza precedenti. Un Paese triste e...