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Il grande afflusso degli stranieri in vacanza complica la gestione dei rifiuti urbani in molti comuni italiani

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Turismo Secondo uno studio condotto dall’Ispra in base ai dati raccolti nel 2022, un anno dove c’erano meno presenza rispetto a quest’anno, l’arrivo di nuove presenze stagionali incide sulla media della produzione di rifiuti di quasi 10 chilogrammi per abitante

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 18 luglio 2024

L’afflusso sempre maggiore di turisti stranieri in Italia, soprattutto nei mesi estivi, è sicuramente una «manna» per i territori che economicamente dipendono dalla stagione vacanziera. L’impatto però genera non pochi problemi e fra i più trascurati c’è quello della gestione dei rifiuti urbani.

Secondo uno studio condotto dall’Ispra in base ai dati raccolti nel 2022, un anno dove c’erano meno presenza rispetto a quest’anno, l’arrivo di nuove presenze stagionali incide sulla media della produzione di rifiuti di quasi 10 chilogrammi per abitante.

Ma la media non mette a fuoco i contorni del problema, perché ci sono comuni e territori poco popolati che durante l’estate arrivano a produrre rifiuti anche cinque volte superiori. Il Trentino Alto Adige, per esempio, dove l’impatto del turismo arriva a «pesare» fino a 58 chili di spazzatura in più per abitante. Con questi numeri in diverse zone turistiche d’Italia è praticamente impossibile gestire la raccolta e lo smaltimento della differenziata.

Un altro esempio di turismo eccessivamente impattante è il lago di Garda: nel 2022, secondo i dati della multiutility che gestisce la pulizia urbana, «a febbraio si producono 43 chili di rifiuti al mese per ogni abitante e la differenziata media è del 79%, mentre ad agosto, con il picco turistico, si sale a 64 chili per abitante e la differenziata scende al 71,6%».

Molti Comuni a vocazione turistica riescono a gestire la sovrapproduzione dei rifiuti con il potenziamento dei servizi (raccolta porta a porta, postazioni mobili per i rifiuti), altri hanno organizzato delle campagne informative in più lingue. Ormai (dato 2023) i turisti stranieri hanno superato quelli italiani presenti nelle strutture ricettive (52,4%).

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