Italia

Il governatore della Toscana Rossi: «Investiamo 50 milioni fuori dal fiscal compact»

Territorio E il sindaco dell'Aquila scrive alla presidente della commissione Ue Juncker per chiedere che i fondi destinati alle calamità naturali rimangano fuori dal patto di stabilità

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 14 ottobre 2014

«Chiedo al governo di conferire alle Regioni un potere commissariale più ampio per tutte le opere di carattere idraulico, in modo che ogni presidente di Regione risponda per la propria responsabilità. Noi la nostra parte, con le risorse che abbiamo, la stiamo facendo», ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. «Nella giunta regionale di oggi abbiamo deciso in via unilaterale di investire 50 milioni “fuori patto” a partire dal 2015, per il completamento delle opere di bonifica e per prevenire il dissesto idrogeologico. 50 milioni di cui disponiamo ma che vogliamo tenere fuori dal ‘fiscal compact’», ha annunciato. «Merkel ci consenta oggi di non morire affogati per Maastricht – ha aggiunto – In Toscana l’Arno fa ancora paura. Dal 1966 l’unica opera realizzata è stata la riduzione dello “zoccolo” di Ponte Vecchio che ha aumentato la capacità di piena del fiume. Per scongiurare il rischio di nuove esondazioni bisogna completare al più presto le dighe e le casse d’esondazione».

Il governatore non è da solo anche il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente «Non è possibile che una regola di bilancio, frutto di una burocrazia a volte senz’anima, possa essere più importante dell’uomo, del cittadino colpito da un dramma collettivo, del futuro di un insieme di abitanti dell’Europa unita», il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente insiste sull’argomento in una lettera indirizzata al presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e ai capi di Stato e di governo, in attesa della visita del premier, Matteo Renzi, prevista per la metà di ottobre. È un appello accorato all’Unione europea per chiedere che i fondi destinati alle calamità naturali rimangano fuori dal patto di stabilità: «Nella considerazione che si fa largo da tempo che l’unica speranza per la ricostruzione dell’Aquila, che nel 2015 non ha fondi certi, è che l’Europa sblocchi la questione della possibilità di sforare il patto di stabilità per le calamità naturali». Cialente chiede quindi di recepire «con l’intervento del Governo Italiano» la sua proposta.

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