Il giustiziere della notte
A teatro «L'ospite» di Oscar De Summa, un racconto intorno ai temi dell'accoglienza
A teatro «L'ospite» di Oscar De Summa, un racconto intorno ai temi dell'accoglienza
Sprofonda nella cronaca nera con vertiginosi rigurgiti da giustizia fai da te (“America First” siamo noi) L’ospite di Oscar De Summa che ha debuttato a Rifredi. Il testo sgrana, attorno al tema dell’accoglienza, il rispetto delle differenze, i confini della propria e altrui libertà, il limite fra il difendersi da un torto e il trasformarsi in giustiziere della notte, il rapporto con le autorità (pestaggi e depistaggi rimandano al caso Cucchi). L’ospite ti piomba in casa e butta tutto all’aria. E’ uno straniero, arriva da un paese vicino, ieri in guerra. Ora, nostro prigioniero, mani e piedi legati, da vittime eccoci carnefici. Ma è legittima difesa, bellezza! Ciro Masella (sua la regia) e Aleksandros Memetaj, in faccia la pubblico, ringhiano e smaniano. In una sorta di “prova aperta” che mettono in scena per sondare e risvegliare il proprio lato oscuro. La loro è ansia di prestazione che confina con l’isterismo. Ma la nevrosi, febbricitante in Masella, raziocinante in Memetaj, è funzionale al deflagrare del sadismo del paradosso. Un corpo a corpo dove l’umorismo dell’assurdo e la spossatezza identitaria beckettiana, incrociano la polpa pulp di Tarantino. E, non citato, l’allucinato atto di forza del borghesuccio di Cerami/Monicelli.
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