Il gioco di società? Un incubo alla Lovecraft
Fantasy Esce il nuovo lavoro dello scrittore Peter Clines
Fantasy Esce il nuovo lavoro dello scrittore Peter Clines
Dello scrittore statunitense Peter Clines abbiamo già parlato a proposito del suo romanzo EX dove brillantemente metteva a confronto zombie e supereroi. Ecco ora uscire qualcosa di completamente (?) diverso: 14 sempre pubblicato da Multiplayer.it. Fin dalla copertina – l’immagine di una porta corrosa chiusa da un lucchetto – e dalla frase in quarta che parla d’«inferno», di «thriller apocalittico» e di «horror più puro», capiamo di trovarci in territori diversi rispetto a quelli modaioli degli zombie. E infatti il protagonista della storia, Nate Tucker, si ritrova a voler scoprire i misteri del palazzo storico di Los Angeles in cui si trasferisce. Per noi europei, e per noi italiani in particolare, un edificio del 1894 è praticamente dell’altro-ieri, ma per un americano si tratta di un periodo che si confonde coi dinosauri e con l’Arca di Noè, perciò porte chiuse (in particolare sull’appartamento 14, da cui prende nome il libro), ascensori che non funzionano, bizzarrie nella disposizione degli ambienti, diventano curiosità irresistibili, soprattutto in aggiunta a storie su misteriosi suicidi avvenuti nei suoi locali. Aggiungiamo pure che a questi si aggiungono fin dal momento del trasloco di Nate altri ancor più misteriosi elementi come repellenti scarafaggi verdi con una zampa in più del normale o strani fenomeni elettrici.
Per buona parte del romanzo il tutto si risolve in una sorta di gioco di società tra inquilini più o meno freak – Nate, precario che si occupa di inserimento dati e controllo indirizzi degli abbonati in una rivista; Veek, immigrata indiana esperta di computer; Tim, editore di manualistica in pensione; Xela, cameriera e aspirante artista con fisico da pin-up che mette senza imbarazzo in mostra nel solarium del palazzo; Andrew, fanatico religioso e salutista; ecc. – tutti a giocare a rimpiattino col portiere – Oskar – che, fedele alle sue origini, parla con un accento tedesco da cartone animato. Non è un caso che esplicitamente, più che all’horror 14 faccia riferimento alla Mistery Inc. dei cartoni animati in cui quattro ragazzi ed un cane risolvono misteri apparentemente soprannaturali mostrandone la loro natura ben più prosaica di banali crimini. In particolare Nate si ritrova a giocare contemporaneamente il ruolo di «Shaggy» – il pasticcione del gruppo – quando flirta con Veek/Welma (la scienziata/nerd) e del cagnone Scooby quando questa risponde pericolosamente al flirt.
Il gioco di società comincia però a cambiare di tono quando il gruppo di inquilini/congiurati scopre sotto al palazzo un profondo sistema di sotterranei e tunnel che portano ad apparecchiature che sfruttano l’energia geotermica prodotta dalla faglia su cui si trova Los Angeles per produrre una quantità d’elettricità che basterebbe non solo al palazzo ma a tutta la città, nelle pareti misteriosi cifrari scritti sui muri sotto le tappezzerie e addirittura il cadavere del proprietario originale nascosto dentro le mura. Da lì il gioco di società tutto sommato sonnacchioso diventa un ottovolante letterario, con i nostri eroi che si ritroveranno catapultati in una rilettura contemporanea degli incubi lovecraftiani, dato che l’antico palazzo si scopre in realtà essere una chiave che impedisce alle «calamene» – versione clinesiana delle malvagie divinità lovecraftiane – di trovare il varco tra la loro e la nostra dimensione e invaderci facendoci loro succubi e utilizzandoci come bestie da carne per i loro empi appetiti.
Con 14 Clines ha il merito di proporci una rilettura aggiornata degli incubi lovecraftiani, forse meno inquietante del ciclo di Neonomicon, opera a fumetti di Alan Moore e Jacen Burrows, ma comunque apprezzabile nel suo mescolare l’inquetante «alto» degli incubi ripresi dal ciclo di Cthulhu allo sbarazzino basso della cultura televisiva per ragazzi dimostrando anche qui come l’eclettismo dell’autore si traduce in storie contemporaneamente riconoscibili ma anche godibili ed originali.
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