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Il fascicolo «congelato» e l’avviso di garanzia che l’avrebbe convinto

Il fascicolo «congelato» e l’avviso  di garanzia che l’avrebbe convintoIl procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone

Scontrinigate Nelle ore calde delle dimissioni del sindaco Marino, giovedì pomeriggio, era già filtrata dalla procura di Roma la notizia di un vertice tra Giuseppe Pignatone (nella foto) e i titolari […]

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 10 ottobre 2015

Nelle ore calde delle dimissioni del sindaco Marino, giovedì pomeriggio, era già filtrata dalla procura di Roma la notizia di un vertice tra Giuseppe Pignatone (nella foto) e i titolari dell’indagine avviata sulle spese del sindaco Marino, dopo l’arrivo di due esposti. Nell’ufficio del procuratore capo si era recato anche il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il sostituto Roberto Felici. Gli inquirenti avrebbero lì deciso – incredibilmente – di «attendere gli sviluppi politici» non volendo «entrare a gamba tesa» nelle vicende del Campidoglio che si andavano dipanando. Ma fra il Nazareno e il Campidoglio circola un’altra versione dei fatti. Secondo la quale i due ex assessori Causi e Sabella sono stati incaricati dal Pd di far capire a Marino che era meglio dimettersi subito, prima che un avviso di garanzia lo costringesse a una ritirata meno dignitosa.

Un avviso che potrebbe arrivare già questa settimana, quando entrerà nel vivo l’inchiesta. Lunedì Pignatone e Caporale affideranno agli uomini delle fiamme gialle la delega per effettuare le acquisizioni di documenti in Campidoglio così come i movimenti sul conto corrente della carta di credito del Comune. Per ora a piazzale Clodio il fascicolo resta un ’modello 45’, ossia senza indagati o ipotesi di reato per il quale si sta valutando esclusivamente quello di peculato. Ma in presenza di atti istruttori la posizione di Marino potrebbe cambiare

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