Il falco Hoekstra al posto di Timmermans Ma non si occuperà di Green deal
Commissario Ue per il clima La presidente von der Leyen proporrà il suo nome a Consiglio e Parlamento
Commissario Ue per il clima La presidente von der Leyen proporrà il suo nome a Consiglio e Parlamento
Alla fine su tutto ha prevalso l’esigenza di trovare una mediazione. Sarà molto probabilmente l’olandese Wopke Hoekstra a sostituire Frans Timmermans nell’incarico di commissario Ue all’azione per il clima dopo la scelta di quest’ultimo di candidarsi alle prossime elezioni politiche nei Paesi Bassi. Hoekstra sarà però in un certo senso un commissario commissariato, visto che l’importante delega al Green deal resterà nelle mani del vice presidente, lo slovacco Maros Sefcovic.
La decisione è maturata ieri dopo il colloquio di un’ora che la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha avuto con Hoekstra e nei prossimi giorni proporrà il suo nome al parlamento e al Consiglio Ue. Prima di essere nominato formalmente Hoekstra dovrà però ‘superare’ un’audizione all’Europarlamento a cui parteciperanno una o più commissioni parlamentari competenti per il portafoglio. «Hoekstra ha mostrato una forte motivazione per l’incarico e un grande impegno nei confronti dell’Unione europea. Ha anche esperienza professionale rilevante per questo incarico. Sarà responsabile dell’azione per il clima, sotto la guida del vicepresidente esecutivo per il Green deal europeo, le relazioni interistituzionali ed esterne», ha detto von der Leyen al termine del colloquio durante il quale il candidato avrebbe sottolineato «il suo impegno a portare avanti un’ambiziosa politica climatica e a mantenere l’equilibrio sociale in tutti gli sforzi congiunti necessari sulla strada verso la neutralità climatica».
Le decisione di Timmermans di candidarsi al ruolo di premier del suo paese nelle elezioni di novembre, aveva immediatamente gettato più di un’ombra sul futuro del Green deal, il pacchetto di misure strategiche che mira ad avviare l’Unione europea sulla strada di una transizione verde e del quale proprio Timmermans è considerato il padre. La decisione dell’Aja di candidare Hoekstra – considerato un falco – e la decisione del Ppe di sostenerlo non ha fatto altro che aumentare le preoccupazioni. E poco è servito trasferire temporaneamente la funzione di coordinatore del Green deal a Maros Sefcovic, di area socialista. «Le competenze sul clima in Commissione devono rimanere nelle mani della famiglia dei Socialisti e Democratici», avevano avvertito pochi giorni fa gli eurodeputati del gruppo S&D allarmati anche dal fatto che, quando manca ormai meno di un mese alle elezioni europee, sono ancora molti i dossier riguardanti la transizione verde ancora in sospeso. Insomma, si è fatto improvvisamente più concreto il timore di una brusca frenata dell’agenda sull’ambiente, il cui obiettivo è quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
La soluzione trovata consiste nel mantenere nelle mani di Sefcovic la gestione del Green deal, assegnando comunque il ruolo di commissario a Hoekstra. Per l’olandese la strada resta però ancora in salita. I dubbi sul sua candidatura non riguardano infatti solo il gruppo S&D. «Wopke Hoekstra dovrà dimostrare di essere l’uomo giusto al posto giusto. Questo non è ancora deciso in quanto dovrà essere confermato da una maggioranza di 2/3 dei coordinatori della commissione Envi del Parlamento europeo», ha scritto su X l’eurodeputato liberale di Renew Europe, Pascal Canfin, presidente della commissione Envi del Parlamento europeo.
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