Lo scorso mercoledì la federazione nazionale della stampa ha tenuto una drammatica conferenza stampa, a Roma, davanti al ministero del lavoro. Innanzitutto, è stato lanciato l’allarme sul futuro dell’istituto di previdenza dei giornalisti (INPGI), caricato di un indebitamento indotto dall’abnorme aumento di prepensionamenti e casse integrazioni. E quest’ultimo è l’effetto di un comodo e strumentale rifugio per editori incapaci di programmare adeguatamente i salti tecnologici. Le testate che hanno immaginato per tempo il che fare – da Le Monde, a Washington Post, a New York Times– ora versano in ben diverse condizioni. La transizione digitale, acclamata nei convegni, richiede sapienza...