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Il coronavirus non placa lo scontro Netanyahu-Gantz

Il coronavirus non placa lo scontro Netanyahu-GantzIsraele. Un prelievo per il test del coronavirus – Magen David Adom

Covid-19 Proteste contro il presidente dimissionario della Knesset, Yuli Yedelstein, che fa ostruzionismo per bloccare le proposte di legge di Blu Bianco contro Netanyahu premier sotto processo

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 26 marzo 2020
Michele GiorgioGERUSALEMME

In Israele ieri sono entrate in vigore nuove strette misure di contenimento del contagio da coronavirus cresciuto sensibilmente negli ultimi giorni. I casi positivi sono 2170, cinque i decessi e il ministero della sanità e vari esperti avvertono che il Covid-19 potrebbe fare migliaia di morti.  La pericolosità del virus tuttavia non placa la tensione politica a tre settimane dal voto che il 2 marzo ha visto il Likud, il partito del premier Netanyahu, arrivare primo senza poi avere i numeri per mettere insieme una nuova maggioranza di destra. Per questo il capo dello stato Rivlin ha assegnato l’incarico per la formazione del governo al capo dell’opposizione, Benny Gantz (Blu Bianco), forte dell’indicazione ricevuta da 61 deputati sui 120 della Knesset. Anche lui non è stato in grado di formare una coalizione.

 

La battaglia tra i due partiti maggiori non ha soste. Ieri mattina, con un colpo a sorpresa, il presidente della Knesset, Yuli Edelstein, del Likud se da un lato ha dato le dimissioni come voleva l’opposizione, dall’altro si è rifiutato di indire subito una sessione per la nomina del suo successore come gli aveva richiesto a inizio settimana la Corte suprema. Edelstein si è difeso affermando che la magistratura non può interferire con il potere legislativo e ha fissato per la prossima settimana il voto per il presidente della Knesset. Dura la condanna della Lista unita araba, terzo gruppo parlamentare con 15 seggi. Ofer Cassif, deputato ebreo della Lista, ha spiegato che Edelstein ha sfidato la sentenza della Corte suprema e che Netanyahu sta trascinando il paese verso un “regime tirannico”.

 

A nulla sono servite le proteste dell’opposizione e quelle di centinaia di israeliani che con un convoglio di auto e sventolando bandiere nere hanno raggiunto la Knesset allo scopo di accusare pubblicamente Edelstein e Netanyahu di minacciare l’integrità delle istituzioni del paese. Nei giorni scorsi aveva suscitato clamore la decisione del governo di affidare al servizio segreto interno (Shin Bet) senza passare per il parlamento, la sorveglianza elettronica dei cittadini contagiati e dei loro contatti. Gantz punta a far approvare due leggi dalla nuova Knesset – una sul divieto per le persone sotto processo o rinviare a giudizio di candidarsi alla guida del governo se ci sono processi in corso, l’altra sul divieto di guidare l’esecutivo per più di due mandati – che metterebbero fuori gioco Netanyahu. Quest’ultimo vuole formare sotto la sua guida un esecutivo che si occupi della gestione dell’emergenza coronavirus o, in alternativa, portare il paese per la quarta volta al voto.

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