Il coraggio di cambiare, la forza di una vocazione
Scaffale «Fondamentali. Storie di atlete che hanno cambiato il gioco» per 66thand2nd. Racconti di sportive viste dal loro lato più umano
Scaffale «Fondamentali. Storie di atlete che hanno cambiato il gioco» per 66thand2nd. Racconti di sportive viste dal loro lato più umano
Sono anni che la casa editrice romana indipendente 66thand2nd pone al centro del suo lavoro di selezione e pubblicazioni di libri il racconto dello sport. L’obiettivo è quello di andare oltre la dimensione cronachistica degli eventi che hanno reso celebri campioni delle più disparate discipline e soffermandosi, invece, sulla dimensione umana, emotiva e, a volte, anche sociale e politica del percorso (spesso travagliato) di chi vuole a tutti i costi eccellere.
DEGNO DI NOTA è il recente Fondamentali. Storie di atlete che hanno cambiato il gioco (66thand2nd, pp. 128, euro 15), raccolta di contributi firmati da cinque autrici, Alessia Tuselli, Tiziana Scalabrin, Elena Marinelli, Olga Campofreda e Giorgia Bernardini, impegnate da tempo a riflettere su questioni di genere. In questo volume, le autrici danno vita a narrazioni che offrono l’occasione di ampliare l’orizzonte della scrittura sportiva, concentrandosi su aspetti spesso trascurati che riguardano lo sport femminile.
Di rilevante attualità, dopo le polemiche che hanno coinvolto l’incontro di pugilato alle Olimpiadi di Parigi tra Angela Carini e Imane Khelif, è il contributo di Alessia Tuselli, che passa in rassegna le vicende della mezzofondista sudafricana Caster Semeneya, due volte campionessa olimpica e tre volte campionessa mondiale della distanza degli 800 metri, la cui carriera è stata osteggiata da un’anomalia del suo corpo che produce un quantitativo di ormoni maschili superiore a quanto stabilito dagli standard medici. La battaglia dell’atleta sudafricana, tra stop e riammissioni, in un tunnel di ricorsi e prove ben più dure di quelle affrontate in pista, si è conclusa con una sconfitta che ha reso chiaro quanta strada abbiano ancora da fare gli organismi sportivi internazionale per riconoscere il diritto di ogni sportivo a competere senza discriminazioni di sorta.
SCALABRIN, INVECE parte dall’eccezione alla regola del completo bianco introdotta a Wimbledon del 2023 al fine di venire incontro alle esigenze delle tenniste legate al ciclo mestruale per soffermarsi sulla necessità che le giovani atlete debbano allenarsi non dimenticando che sono «persone che sanguinano» e non uomini, superando il secolare disagio vissuto sulla propria pelle.
MARINELLI SI SOFFERMA sulla potente funzione simbolica di alcuni oggetti utilizzati da alcune icone dello sport, dal rossetto viola della calciatrice brasiliana Marta Viera da Silva alla catsuit indossata da Serena Williams durante lo US Open del 2022, mentre Campofreda delinea la carriera unica della spadista tedesca di origine keniane Alexandra Ndolo, capace di creare da zero la Kenya Fencing Federation, con l’obiettivo di consentire a giovani atlete kenyote di avere tutti gli strumenti possibili per raggiungere i traguardi da lei stessa raggiunti.
Ultimo intervento quello di Giorgia Bernardini, curatrice della raccolta, la quale applica alla vicenda sportiva della cestista italiana Cecilia Zandelsini un’affermazione di Cesare Garboli: «Ci sono due modi di esprimere una vocazione. Uno è di arrendersi docilmente alla sua prepotenza, ma senza farsi troppe domande. L’altro, meno fortunato, è di contraddirla, di combatterla, erigendole intorno fossati invalicabili e false piste, servitù e divieti». Per Bernardini il persorso sportivo di Zandelsini oscilla tra questi due modi di esprimere il proprio talento. Considerata astro nascente della pallacanestro italiana, le sue prestazioni per anni non sono stati all’altezza della propria vocazione. «Chissà quante volte ha pensato seriamente di smettere. Chissà quante volte si è sentita sollevata al solo pensiero della sua vita senza la pallacanestro. Ma come si fa a privare il mondo di tanta bellezza?», conclude Bernardini.
Libro davvero interessante, che mette assieme cinque scrittrici che parlano di sport con competenza e passione da una prospettiva femminista, invitando i lettori a considerare finalmente anche lo sport femminile, mettendo da parte sterili e vetusti pregiudizi e stereotipi.
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