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Il Consiglio di Stato: «In Umbria scuole chiuse fino al 21 febbraio»

Il Consiglio di Stato: «In Umbria scuole chiuse fino al 21 febbraio»Tampone anti Covid

Il ministero della Salute: tasso di positività al 4,1% L'Agenzia Ue per il controllo delle malattie: «A causa delle varianti, il rischio associato a un’ulteriore diffusione del Covid è valutato come alto-molto alto»

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 16 febbraio 2021

Sono stati 7.351 i nuovi casi di Coronavirus ieri in Italia su 179.278 test, le vittime 258. Sotto i 400mila i malati di Covid-19: il totale è di 398.098. Il tasso di positività è sceso al 4,1%. Sono 2.089 i pazienti in terapia intensiva (4 in più rispetto a domenica); nei reparti ordinari sono in 18.515, con un aumento di 66 unità. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata l’Emilia Romagna (1.391) seguita da Campania (966) e Lombardia (945). In Campania l’incidenza della variante inglese è attestata al 25%, nel Lazio al 18%.

A preoccupare è l’Umbria: il Consiglio di Stato ha confermato la sospensione di tutti i servizi, pubblici e privati, socio educativi per la prima infanzia fino a 36 mesi e i servizi educativi delle scuole dell’infanzia, statali e paritarie, disposta dalla regione sino al 21 febbraio. «Il dipartimento di Prevenzione del ministero della Salute – si legge – ha evidenziato che la cosiddetta variante inglese impone l’isolamento di focolai e che vi è stata evidenza di aumento di contagi della variante inglese tra bambini e adolescenti».

Osservati speciali restano gli ospedali. Secondo il report dell’Agenzia per i servizi sanitari aggiornato a domenica, quattro tra regioni e province autonome superano la soglia critica del 30% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti Covid. Su una media italiana al 24%, il dato più preoccupante è quello umbro con il 60% seguito da Bolzano con il 40%, Friuli Venezia Giulia al 35% e Marche al 34%. Trento scende sotto la soglia critica, attestandosi al 29%.

Un invito a non abbassare la guardia arriva anche dall’Europa. «A causa delle varianti, il rischio associato a un’ulteriore diffusione del Covid è attualmente valutato come alto-molto alto per la popolazione complessiva e molto alto per gli individui vulnerabili. A meno che le misure di contenimento del virus non continuino o vengano rafforzate, dovrebbe essere previsto un aumento significativo dei casi e dei morti correlati a Covid-19»: è l’alert dell’Agenzia Ue per il controllo delle malattie. «I paesi dovrebbero accelerare le campagne di vaccinazione – raccomanda l’Agenzia -. I sieri con licenza esistenti potrebbero essere solo parzialmente efficaci. La stanchezza da pandemia, cioè la mancanza di motivazione nel seguire le misure protettive, sembra aumentare e questo deve essere affrontato con urgenza se si vogliono evitare ulteriori ondate».

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