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Il congresso dell’Unione Inquilini: «Fare coalizione per il diritto all’abitare»

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Casa Inizia oggi il 14° congresso dell'Unione Inquilini a Livorno. Intervista al segretario Walter De Cesaris: "Abitare in Italia è un dramma: 1 milione e mezzo di famiglie in affitto con disagio abitativo, il 40% ha difficoltà nel pagare l'affitto, mentre si sono esaurite le loro riserve. Ecco le nostre proposte per affrontare l'emergenza e per una nuova politica della casa"

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 18 aprile 2015

Il 14° congresso dell’Unione Inquilini è in corso all’hotel Rex di Livorno e termina domani. Al segretario nazionale Walter De Cesaris chiediamo che cosa significa abitare in Italia: «È sempre più difficile – risponde – 1 milione e mezzo di famiglie in affitto con disagio abitativo, il 40% ha difficoltà nel pagare l’affitto, mentre si sono esaurite le loro riserve. Sono gli effetti del fallimento delle politiche di incentivo all’acquisto fatte in questi anni che hanno determinato una condizione abitativa distorta. Chi è in affitto ha reddito incompatibili con il mercato, 700 mila famiglie avrebbero diritto a una casa popolare ma non hanno risposte. Da considerare anche la situazione dei “coabitanti”, i giovani lasciano con molta difficoltà la famiglia di origine. Questo dimostra una connessione diretta tra il tema del lavoro e il diritto alla casa. Lo dimostra il balzo degli sfratti per morosità incolpevole dal 2008 ad oggi. Sono triplicati insieme a disoccupazione e precarietà. Questo è il fallimento delle politiche di tutti gli ultimi governo, e in particolare di quello Renzi e della gestione Lupi. Davvero pessima».

Walter De Cesaris, segretario Unione Inquilini
Walter De Cesaris, segretario Unione Inquilini

Proponete un «vero» piano casa. In cosa consiste?
Ci rifacciamo al motto zapatista: siamo quelli di una volta ma non rifaremo la storia allo stesso modo. In italia ci sono stati dal dopoguerra due grandi interventi di edilizia pubblica, negli anni cinquanta e quello degli anni settanta. Con grandi criticità. Noi chiediamo un milione di alloggi sociali in maniera diversa, a saldo zero di consumo di suolo e di cementificazione. Attraverso il recupero e la rigenerazione dell’enorme patrimonio vuoto, in disuso o in dismissione a partire da quello pubblico e del demanio. Questa è anche una grande opportunità per creare nuovo lavoro.

Come si finanzia?
Cominciando a tagliare la rendita fondiaria, penalizzando le case sfitte, facendo un contrasto al canone nero. Eliminando la cedolare secca sugli affitti da cui è possibile ottenere subito 900 milioni di euro.

Cosa pensa delle occupazioni delle case?
Oggi la vera illegalità è lasciare vuoto un immobile pubblico e degradato. Chi occupa un simile immobile a fine abitativo dovrebbe essere premiato e non condannato con quella norma criminogena del piano Lupi. Queste persone preconizzano quello che dovrebbe essere la politica pubblica e il recupero di questi immobili.

Cosa si aspetta dal nuovo ministro delle Infrastrutture Delrio?
Segnali in controtendenza e due azioni immediate: Lupi ha preso una decisione scellerata: ha negato la proroga dell’esecuzione degli sfratti delle famiglie in estremo disagio. Ha detto che ci sarebbero stati sussidi che in realtà non sono partiti. Delrio affronti questo problema. E promuova un intervento per il recupero dei 40 mila alloggi delle case popolari non assegnati perché inagibili. Chiediamo l’immediato recupero come primo passo di un piano più generale.


Cosa intendete per «coalizione per il diritto alla casa»?

La costruzione di un’alleanza sul modello dell’acqua pubblica. Sindacati, movimenti e governi locali possono condividere uno spazio comune sulla base di una piattaforma. Lo vogliamo realizzare con i movimenti per il diritto all’abitare, Libera o Save the Children, tutti i sindacati disponibili. Per questo ci piace l’idea della coalizione sociale proposta da Landini e dalla Fiom: una rete dove si possa agire orizzontalmente e non in maniera gerarchica. Resteremo nella Cub, ma vogliamo realizzare una rete dove ognuno continui le proprie battaglie. Sul diritto alla casa possiamo essere vincenti se usciamo dall’orticello da addetti ai lavori e ci inseriamo in un movimento generale per l’alternativa.

***La scheda:

Unione_inquilini

L’Unione Inquilini è tra i fondatori dell’Alleanza Internazionale degli Abitanti (IAI) della quale esprime il coordinatore internazionale ed ha un proprio sito multilingue.

Sono trentamila le famiglie che ogni anno si iscrivono all’Unione Inquilini in circa 50 province. Il sindacato è opera in Friuli, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna. Dall’ultimo congresso di Chianciano del 2012, l’Unione Inquilini ha promosso la Giornata Nazionale “Sfratti Zero”, la mobilitazione contro il decreto Lupi che proponeva la vendita all’asta delle case popolari; la campagna contro i canoni neri.

L’Unione Inquilini ha relazioni continue con associazioni come Libera, Save The Children, Consiglio Italiano Rifugiati, gli studenti di Link e Sbilanciamoci, quest’ultima per la stesura della controfinanziaria per la parte che riguarda le politiche abitative.

Il programma del congresso di Livorno vede la partecipazione di Riccardo Nencini (Vice ministro alle Infrastrutture); Luca Talluri (Presidente di Federcasa); Daniele Barbieri (Sunia), Fabrizio Nizi (Action Roma); Lorenzo Bargellini (Movimento di lotta pder la casa, Firenze). Sabato saranno trasmessi i video-interventi di Argiris Panagopoulos, Gabriella Stramaccioni (Libera), Sandro Medici (Giornalista), Antonella Inverno (Save the Children), Giulio Marcon (Sbilanciamoci), Paolo Berdini (Urbanista).

Il Congresso è stato preceduto da una campagna alla quale hanno partecipato artisti, scrittori, intellettuali e attivisti. Questa la galleria degli interventi

 

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