Il colore inebriante delle petunie
Amarcord La petunia, pianta originaria del Brasile e coltivata a Parigi nei primi dell’800, è molto comune sui balconi di tutto il mondo. Il meraviglioso odore del suo fiore ha segnato tanti ricordi nella vita di Rossana Rossanda
Amarcord La petunia, pianta originaria del Brasile e coltivata a Parigi nei primi dell’800, è molto comune sui balconi di tutto il mondo. Il meraviglioso odore del suo fiore ha segnato tanti ricordi nella vita di Rossana Rossanda
Una giornata segnata da ricordi e riflessioni, ma anche dal profumo delle petunie, quella che Rossana Rossanda trascorre con Luciana Castellina nell’agosto del 2019.
Nel resoconto di Rossana di quell’incontro c’è posto per le petunie, con la «brezza che seleziona l’odore dei suoi fiori». E poi il richiamo alle tante cose condivise. «Perfino il profumo delle petunie è una costante sua e mia fin da Venezia, dove abbiamo passato parte dell’infanzia», afferma Rossana a un certo punto.
LE PETUNIE SONO PIANTE CHE, per la straordinaria varietà di colori e per il profumo che emanano, suscitano meraviglia (anche se il termine «meraviglioso» non fa parte del linguaggio di Rossana). Sono molte le cose che si possono raccontare di questa pianta originaria del Brasile, dove cresce spontanea ai margini di boschi e foreste formando grandi cespugli colorati. I suoi fiori con i petali a forma di farfalla non sono passati inosservati agli esploratori europei che andavano alla ricerca di nuove specie vegetali.
PORTATA IN EUROPA ALL’INIZIO DEL 1800 da un gruppo di botanici francesi, è stata coltivata per la prima volta a Parigi, diffondendosi in pochi decenni nel resto d’Europa. Il suo nome trae origine dalla lingua del popolo Guarani, dove veniva identificata col termine pety e da cui deriva il francese petun. Appartiene alla famiglia delle Solanacee che comprende una ventina di specie, sia annuali che perenni. Quelle più conosciute sono la Petunia axillaris e la Petunia violacea, che sono state il punto di partenza per ottenere numerosi ibridi.
NEL CORSO DEGLI ANNI I BOTANICI hanno operato per adattare la pianta al clima europeo, effettuando numerosi incroci che hanno consentito di ottenere sempre nuove varietà. Anche il profumo è una questione di geni. I ricercatori statunitensi dell’Università di Washington hanno studiato le petunie per comprendere il meccanismo del rilascio dell’odore. Le petunie, come tutti gli esseri viventi, hanno un ritmo cicardiano, un ciclo di 24 ore che dipende dall’alternarsi del giorno e della notte. I geni regolatori del profumo ne consentono il rilascio a intervalli regolari di tempo, in particolari momenti delle giornate quando gli insetti impollinatori sono più attivi. Sono due i geni che interagiscono: il primo inibisce il rilascio del profumo nelle prime ore della giornata, il secondo ne favorisce la produzione nelle ore pomeridiane e serali.
ECCO PERCHE’ BISOGNA ATTENDERE il tramonto del sole per godere appieno del loro delicato profumo. C’è da dire che la creazione di un numero elevato di ibridi, che punta a esaltare forme e colori, è andata un po’ a scapito del profumo. Sono soprattutto le varietà tradizionali a mantenere integra questa caratteristica.
LA PETUNIA E’ UNA PIANTA CHE SI PRESTA molto al processo di ibridazione, col risultato di avere attualmente più di cento varietà coltivate nel mondo. La Surfinia è la varietà ibrida più conosciuta. Creata in Giappone alla fine degli anni ’90, è riuscita a conquistare una larga fetta di mercato. I suoi lunghi rami ricadenti consentono la produzione di una grande quantità di fiori. Si tratta, però, di una pianta sterile perché produce semi che non sono in grado di dare vita a nuove piante. Nelle varietà tradizionali l’impollinazione e lo scambio di DNA consente la ricombinazione genica, mentre la moltiplicazione di piante sterili può avvenire solo per talea, con la formazione di piante simili alla madre.
IN ITALIA LE PETUNIE SONO PRESENTI solo come piante annuali, perché le attuali varietà non resistono al freddo invernale. Le prime petunie producevano solo fiori a tinta unita (bianchi, viola, rosa), poi la creazione di ibridi ha moltiplicato la forma dei fiori e la gamma dei colori. L’obiettivo è sempre quello di riuscire a rendere stabili le caratteristiche cromatiche che si ottengono dagli incroci. Sono state create varietà che presentano nella stessa pianta fiori con colorazioni diverse, screziate, sfumate, puntiformi, ecc. Le petunie sono piante che si adattano a tutte le situazioni, sia in vaso che in piena terra, consentendo la loro diffusione su balconi, terrazze e giardini di tutto il mondo.
LA FORMA ERETTA PREVALE NELLE VARIETA’ tradizionali, mentre in quelle ibride si afferma la forma ricadente. Ciascun paese ha le sue varietà. In Italia i balconi della Val d’Aosta, delle Dolomiti, di Milano, Roma e Palermo vedono le petunie in bella mostra, sostituendo spesso i tradizionali gerani. Una pianta facile da coltivare, in grado di dare fiori dall’inizio della primavera fino all’autunno inoltrato. La moltiplicazione avviene per seme nelle varietà tradizionali e per talea in quelle ibride. Nel linguaggio dei fiori, la petunia nel corso del tempo ha assunto diversi significati.
NELL’INGHILTERRA VITTORIANA AVEVA una connotazione negativa perché la rapida e colorata fioritura veniva associata a esplosioni di collera e risentimento. Nella cultura popolare del resto d’Europa, invece, è stata sempre associata a stati di benessere. Inoltre, per la sua fioritura appariscente e per la forza con cui si propone, è diventata in molti paesi il simbolo dell’amore incontenibile che non si può nascondere. Anche nella cultura cattolica questa pianta ha goduto di grande considerazione. I colorati giardini di petunie che vengono realizzati nei luoghi religiosi (monasteri, conventi) hanno lo scopo di favorire la preghiera e la contemplazione.
LE AZIENDE FLOROVIVAISTICHE riservano uno spazio particolare alle petunie. Anche in occasione dei numerosi mercati dei fiori che si svolgono in primavera-estate nelle località italiane è possibile ammirare le decine di varietà che vengono proposte. Tutte le iniziative previste nel corso di quest’anno sono saltate a causa della pandemia. I prossimi appuntamenti per ammirare le petunie sono previsti a partire dall’aprile 2021.
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