Nel racconto Girotondo del 1942, Isaac Asimov scrisse le norme a cui i robot dovrebbero attenersi per essere integrati nella vita sociale. L’etica dei robot deve garantire che le macchine nell’ordine non rechino danno all’umanità, rispondano a ordini umani e difendano la propria esistenza. Ogni robot dovrebbe essere programmato secondo questi principi. Quasi ottanta anni dopo, quelle regole vanno bene al massimo per governare un frullatore e evitare di tagliarsi le dita o prendere la scossa. Ma i robot di cui si parla oggi sono parecchio più complessi. Non che facciano cose più epiche di un frullato: il robot più...