Il mio primo Rossellini è stato Viaggio in Italia. Avevo quattordici anni e leggendo già molto di cinema per me era un film leggendario; aveva avuto parecchie vite e tanti registi della Nouvelle Vague che amavo lo avevamo eletto come titolo di riferimento. Sono rimasto estremamente colpito: quasi tutti, infatti, parlandone ne avevano sottolineato l’aspetto politico, a me Viaggio in Italia era sembrato una storia d’amore, il racconto di una frattura all’interno di una coppia nel profondo sud italiano. Solo col tempo ho capito cosa è un film «politico», una definizione cioè che non riguarda il «contenuto» ma il linguaggio,...