«Me dici Roma? Te dico Sandro», «Me dici scuola? Te dico pubblica», «Me dici cemento? Te dico basta». Non sarà stata faraonica e chic come la campagna di Alfio Marchini detto Arfio, ma alla fine anche il tormentone di Sandro Medici a Roma è girato parecchio. Perché lui, scrittore, giornalista e ex direttore del manifesto, presidente del X municipio per due mandati fino a oggi, non dispone solo di un cognome che si presta al gioco di parole. Dispone – e non è da tutti – di una faccia, di una vita, di una storia che può girare ovunque per...