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«Il centro destra non capisce, in gioco è il futuro di Roma»

«Il centro destra non capisce, in gioco è il futuro di Roma»

Via del Plebiscito Dopo le polemiche, parla il numero due di Marino, Luigi Nieri

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 6 agosto 2013

Avevamo incontrato il vicesindaco di Roma Luigi Nieri (Sel) all’indomani della vittoria elettorale. Dalle finestre del suo nuovo ufficio ci aveva mostrato i Fori: «nessuno ha un patrimonio come questo, dobbiamo valorizzarlo immediatamente». Ora finiti i flash e spenti i riflettori le polemiche continuano, comprese quelle a seguito della manifestazione del Pdl di domenica scorsa. Ai rilievi mossi dal Campidoglio sulla regolarità del palco, si è aggiunta la denuncia della polizia municipale di Roma che ha «proceduto a dare notizia di reato alla Procura nei confronti della manifestazione di via del Plebiscito, secondo l’articolo 635 del codice penale…»

Ti sei arrabbiato con Cicchitto che ha dato la colpa del palco «abusivo» di Berlusconi al Comune di Roma e Marino chiamato dall’esponente del Pdl «cretino»

Se sindacati e associazioni devono attenersi a regole, permessi, assicurazioni lo devono fare anche i partiti, non ci sono legislazioni speciali. Un palco montato segando pali segnaletici e senza nessuna autorizzazione è strano o no? Nessuna questione politica o nulla che abbia a che fare con la libertà di manifestare. Invece di superare il limite con gli insulti il centro destra bastava che chiedesse scusa per i permessi mancanti, magari complice la fretta della convocazione della manifestazione

Grande festa per la chiusura al traffico privato dei Fori, Alemanno è riuscita a guastarla? L’opposizione di centrodestra e dell’ex sindaco si annuncia battagliera…

Se l’opposizione del centrodestra è quella che abbiamo visto in piazza con Alemanno che fa il caporione o quella vista in Aula Giulio Cesare durante il dibattito sui Fori non mi preoccupa per nulla. Quello che il centrodestra non capisce, e di cui secondo me più avanti si vergognerà, è non capire che la questione che abbiamo posto non è una questione di viabilità: parliamo di un progetto straordinario che dobbiamo realizzare per il futuro della città, non di sensi unici e non possiamo e non dobbiamo accettare questo livello del dibattito. Io non penso che la festa sia stata rovinata, tutt’altro, i romani hanno capito la nostra proposta e l’ha dimostrato la partecipazione. Ho incontrato tanta gente delle periferie che veniva al centro, che premeva per provare la magia della visita notturna ai Fori. Non dobbiamo aver paura delle polemiche e rispondere con la magia delle parole pronunciate da La Regina , emozionare, far intravedere il futuro della città, costruirlo assieme.

La protesta degli antidiscarica, strumentalizzata dal centrodestra, ha posto però un problema reale. Oggi i cittadini si sono detti delusi dal confronto con Marino

L’altra sera sono stato al presidio. La questione è complessa, pesa il fallimento delle politiche sui rifiuti decennali e dell’amministrazione di centrodestra e Malagrotta e il suo proprietario hanno condizionato troppo a lungo il ciclo dei rifiuti. La cosa paradossale che il commissario sulla questione rifiuti è il risultato di Alemanno e Polverini che hanno chiesto il commissariamento. Marino è l’unico che ha voluto vedere le carte per poter discutere, il commissario aveva invece deciso senza passare neanche per le amministrazioni locale. La nostra barra è ben orientata alla raccolta differenziata, dobbiamo recuperare il terreno perso, ma intanto serve una soluzione temporanea è un mese che siamo al governo, la proposta è del commissario e non nostra e ne vogliamo discutere col governo e con i comitati.

I prossimi passi per realizzare il «parco archeologico più grande del mondo»? A settembre lo scoglio del bilancio che si annuncia di sacrifici. Con quali risorse?

Sulle risorse bisognerà discutere con il governo, Roma è sempre la Capitale del paese. I fondi li andremo a cercare ovunque, in particolare in Europa, il nostro è un patrimonio mondiale non solo di Roma. Il primo passo l’abbiamo in fretta, liberando il Colosseo e le vestigia di Roma antica, ora procederemo con il progetto complessivo, dalle pendici del Campidoglio, al Parco dell’Appio ai Castelli. Collegheremo il Circo Massimo a Parco San Sebastiano pedonalizzando. Il punto non è una rivoluzione della mobilità, ma rivoluzionare proprio la città. Come faremo col bilancio? Ce la faremo, queste politiche portano ricchezza alla città, come pensiamo di poter tornare a far crescere Roma se non con i suoi tesori?

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