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Il Cda prende tempo su Facci. Intanto scoppia il caso Rainews

Il Cda prende tempo su Facci. Intanto scoppia il caso RainewsPaolo Petrecca, direttore di Rainews – Ansa

Servizio pubblico Sergio rinvia la decisione dopo le polemiche legate a La Russa Jr. La redazione del canale all-news accusa il direttore Paolo Petrecca, audito ieri in vigilanza. Opposizioni all’attacco

Pubblicato più di un anno faEdizione del 12 luglio 2023

«Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa». Può Filippo Facci, l’autore di questa sentenza, condurre una striscia televisiva destinata ogni giorno al pubblico prima del Tg2 delle 13? Dopo le polemiche la Rai prende tempo. L’amministratore delegato ieri Roberto Sergio ha detto al Consiglio d’amministrazione che non intende lasciarsi «trascinare da nessuno»: comunicherà la decisione «in tempi brevi». Il sospetto è che voglia lasciar raffreddare gli animi per procedere con la conferma della striscia quotidiana prima del Tg2.

La consigliera Rai Francesca Bria ha messo a verbale in Cda la richiesta di «non contrattualizzare» Facci: «I contenuti da lui espressi sono incompatibili con valori e policy del servizio pubblico». Bria e Laganà, il componente del Cda eletto dai dipendenti dell’azienda, hanno votato contro i piani di produzione per la prossima stagione. I toni si sono anche accesi proprio quando Sergio ha parlato di strumentalizzazione. A quel punto, Bria ha chiesto alla presidente un’audizione sulla qualità dell’informazione per capire «quali sono gli strumenti e le risorse in campo per monitorare e misurare la qualità e fare fact checking sull’informazione, inclusa quella offerta dai canali digitali. Continuiamo ad avere segnalazioni al riguardo».

Tra questi, quello che ormai in vigilanza è diventato il «caso Rainews». Tutto parte da un documento del Comitato di redazione della testata all-news della tv pubblica. «Nei giorni scorsi una collega ha deciso di ritirare la firma sul pezzo per Rainews.it relativo al ‘caso La Russa jr’ e alla polemica legata ai commenti della ministra Roccella e di Filippo Facci – rende noto il Cdr – Lo ha fatto perché il testo è stato stravolto rispetto alla versione da lei scritta (dal testo sono stati eliminati ampi stralci di quanto accaduto). Secondo quanto riferito dalla line alla collega, le modifiche, che consistevano nel togliere i riferimenti alle polemiche, sarebbero state richieste dal direttore con la motivazione che non si trattava ‘di una notizia’». Sotto accusa c’è dunque Paolo Petrecca, posto al vertice del canale e considerato molto vicino Fratelli d’Italia. Con l’occasione, peraltro, l’organismo sindacale segnala l’assoluto sbilanciamento degli ospiti in diverse trasmissioni. «Clamoroso il caso della rassegna stampa di sabato sera – raccontano – Nel corso della quale lo stesso conduttore ha espressamente preso posizione sullo scontro governo-magistratura».

Anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione di vigilanza Rai chiedono a Petrecca «di fare chiarezza e motivare alcuni episodi poco edificanti che riguardano la sua testata». La sua audizione c’è stata ieri sera. Pd e Alleanza Verdi Sinistra ricordano i precedenti, come quando durante la campagna elettorale delle amministrative Petrecca pensò bene di mandare in diretta il comizio dei leader della destra a Catania. «Sono alla Rai da 22 anni, sono entrato da precario – si difende Petrecca – Ho sempre lavorato guardato al cuore della notizia e ho sempre creduto nel pluralismo, dando spazio a tutti. Non ho mai ricevuto rilievi in 16 anni». Sfidando l’evidenza della lottizzazione, assicura: «A Rainews sono cresciuto gradatamente e solo con le mie forze» e riproduce in piccolo la sindrome dell’accerchiamento manifestata in questi mesi dalla presidente del consiglio, esternando un certo disprezzo verso il Cdr della testata che dirige: «Sono stato molto criticato, spesso anche attaccato per motivi ideologici. Ho intenzione di continuare a lavorare senza avere cura delle speculazioni, dei commenti, io li chiamo commenti da ballatoio, dove si va a fumare la sigaretta. Sono polemiche strumentali, riportate da giornali, spesso composti più da pennivendoli dell’informazione che da seri cronisti».

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