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Il Cavaliere nel cinema italiano, tra macerie e fascinazione

Il Cavaliere nel cinema italiano, tra macerie e fascinazioneUna scena da "Il Caimano"

Schermi & potere Dal «Caimano» di Nanni Moretti a «Belluscone. Una storia siciliana» di Franco Maresco, Berlusconi sullo schermo

Pubblicato più di un anno faEdizione del 13 giugno 2023

Pochi giorni prima le elezioni del 2006, nelle sale italiane uscì Il Caimano, ovvero l’ascesa, il trionfo politico, la tecnica e la gestione del potere, la corruzione diffusa, la caduta giudiziaria e perfino lo stile imperiale della tomba (già eretta nella sua villa) di Silvio Berlusconi secondo Nanni Moretti, che in quel film interpretava il ruolo del magnate/premier, scegliendo così di assumere su di sé la responsabilità politica di un «cattivo collettivo» che aveva invaso la vita quotidiana italiana grazie all’uso spregiudicato della tv e alla costruzione di un immaginario nazionale.

Il Caimano è la storia di un film che non si riesce a fare perché la star (Michele Placido) non vuole guai, e il coproduttore polacco (Jerzy Stuhr) esita rallegrandosi che l’Italia «continua a scavare sempre più in basso». Tra un regista in crisi anche matrimoniale, funzionari Rai che si sottraggono servilmente, c’è solo una giovane cineasta (Jasmine Trinca) che si ostina a continuare. E a proposito di Rai: nel 2009 con Berlusconi al governo, il servizio pubblico rifiutò di mandare in onda il trailer di Videocracy in cui Erik Gandini lavora sull’idea di una metamorfosi nell’Italia berlusconiana della democrazia in videocrazia.

IL FILM di Moretti è stato uno di quelli con maggiore risonanza visto il momento in cui arrivava e il suo autore/interprete. E soprattutto per il modo in cui ripercorre la «parabola» di Berlusconi con la consapevolezza cioè di una trasformazione epocale, della creazione di un’era in quell’idea che il «loro» mondo è diventato il nostro. Lo aveva già detto Fellini, molto citato nel Caimano (come lo è in Il sol dell’avvenire) nella malinconia del suo Ginger e Fred (col Cavaliere Fulvio Lombardoni) e nelle sue feroci critiche, per gli spot nei film e in genere, rivolte alle televisioni berlusconiane – «Voglio suggerire un’idea all’attivissimo Cavaliere che di idee ne ha fin troppe. Se riuscisse ad ottenere un decreto in Parlamento che lo autorizza a interrompere processioni, parate militari, i discorsi degli stessi parlamentari, e anche le funzioni religiose».

Spesso però i film su Berlusconi si fermano a una critica condivisa con una parte del pubblico e però che non sempre va in profondità, quasi che l’afasia prodotta dal berlusconismo nell’immaginario avesse invaso ogni spazio senza essere immune a una fascinazione – come accade in Loro di Paolo Sorrentino (2004), nel quale il «suo» Berlusconi (Toni Servillo) tra ricchezza, decadenza, solitudine finisce per sopraffare una visione politica.

A smontare con precisione ludica e politica questa «anomalia italiana» è invece Franco Maresco nel magnifico Belluscone. Una storia siciliana. Siamo nel 2014, il film viene presentato alla Mostra di Venezia (sezione Orizzonti), Forza Italia come da copione ne chiede il ritiro perché offende l’immagine di Berlusconi. Eppure il protagonista si chiama Ciccio Mira, è un impresario musicale e seguendone i vari concerti coi suoi cantanti neomelodici Maresco cerca di spiegare come mai Berlusconi ai siciliani piace tanto e pregano santa Rosalia perché torni presto.

La Sicilia del resto piace anche a Berlusconi ricordando lo stalliere Mangano e le relazioni coi boss dell’epoca, Bontade tra tutti, dell’allora imprenditore milanese astro nascente dell’economia italiana. Poi appare Dell’Utri su un trono, l’audio però in quel momento salta: cosa avrà mai detto?

PIONIERE nel confronto col berlusconismo nascente è stato Daniele Incalcaterra che in Repubblica nostra (1995) – purtroppo poco circolato proprio in Italia – racconta la filosofia del «partito-azienda» e come nel 1994 in tre mesi riuscì a vincere le elezioni legislative, affrontando anche il nodo dei rapporti tra politica, magistratura e informazione.

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