Italia

Il caso della provincia di Ancona, confini chiusi ma dentro è zona gialla

Il caso della provincia di Ancona, confini chiusi ma dentro è zona giallaVaccinazioni ad Ancona

Marche La soluzione del presidente Acquaroli che decide di non decidere: limitati gli spostamenti in ingresso e uscita, ma all’interno tutto o quasi è permesso

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 19 febbraio 2021

Fino alla mezzanotte di domani Ancona resterà un’isola rossa in mezzo a una regione gialla. L’ordinanza diramata mercoledì dal governatore marchigiano Francesco Acquaroli ha stabilito che dalla provincia del capoluogo non si può entrare né uscire – salvo le solite «comprovate esigenze» – ma all’interno dei confini bar e ristoranti restano aperti secondo le regole della zona gialla. Una sorta di lazzaretto a cielo aperto, peraltro per un periodo di tempo ridottissimo (cinque giorni), che Acquaroli giustifica così: «È un provvedimento precauzionale necessario per mitigare i flussi dei cittadini e monitorare l’andamento del contagio». In realtà la sensazione è che l’ordinanza di chiusura sia arrivata più per motivi estetici che pratici: se si esclude Ancona, infatti, il resto della regione presenta numeri decisamente migliori, isolare quella provincia vorrebbe essere un modo per salvare capra e cavoli senza arrivare a una soluzione chiara. Dal Pd l’accusa rivolta all’amministrazione è quella di sempre: «Decidono di non decidere», sostiene la consigliera regionale Anna Casini. «Acquaroli dimostra ancora una volta enorme improvvisazione – prosegue -: pensare di perimetrare una provincia come una grande zona gialla con i contorni rossi crea solamente incomprensioni e dubbi ai cittadini».

In tutto questo, i dati nelle Marche continuano a peggiorare in maniera lenta ma costante, anche se l’indice Rt è ancora sotto quota uno e dunque, almeno per un’altra settimana, la regione continuerà ad essere gialla. Ogni decisione, comunque, verrà presa oggi e dalle stanze del governo regionale trapela un certo ottimismo.

Ieri i nuovi casi di Covid si sono assetati a quota 532, dopo l’esame di 7.399 tamponi, con 4.994 nuove diagnosi che portano il tasso d’incidenza dei positivi al 10.7%. I ricoverati sono 599, di cui 79 in terapia intensiva e 151 in semi-intensiva. Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda del punto di vista: la fase discendente del numero dei contagiati (e dei ricoverati) si è interrotta ormai una settimana fa, e in assenza di provvedimenti i numeri potrebbero diventare problematici nel giro di poco tempo, mentre non si hanno ormai più notizie sull’aumento dei posti letto (fermi a un misero più quattordici rispetto all’inizio della pandemia) né sono all’orizzonte nuove assunzioni nel comparto sanitario.

A preoccupare è soprattutto la cosiddetta variante inglese. «Nell’anconetano è ormai predominante – spiega il professor Stefano Menzo, primario di virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona -, il sorpasso delle altre varianti sta già avvenendo dappertutto, prenderà piede ovunque perché è effettivamente più contagiosa, e quindi dovremo farci i conti». Per Menzo, comunque, «è tardi per pensare alle chiusure, a questo punto non cambierebbero niente. Viceversa diventerebbe problematico pensare a nuove aperture». Acquaroli naviga a vista, con la speranza che qualcuno (leggi: il governo) tolga le castagne dal fuoco al posto suo.

Sul fronte delle vaccinazioni, nelle Marche si procede a rilento. Da domani dovrebbero cominciare gli over 80, con 62mila persone già prenotate (circa la metà del totale), mentre dal primo marzo si dovrebbe partire con il personale scolastico. Il problema è che nel piano dell’assessore leghista Filippo Saltamartini ci sono diversi buchi, soprattutto sul fronte dei punti per la vaccinazione, con moltissimi comuni ancora scoperti.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento