Il carnevale o la vita. A Rio il sambodromo è un centro vaccini
Brasile La seconda ondata di Covid-19 travolge il sistema sanitario. E il governo: con Salles sale a 15 il numero dei contagi tra i ministri del negazionista Bolsonaro
Brasile La seconda ondata di Covid-19 travolge il sistema sanitario. E il governo: con Salles sale a 15 il numero dei contagi tra i ministri del negazionista Bolsonaro
La seconda ondata di Covid-19 sta travolgendo il Brasile e il sistema sanitario è al collasso. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati quasi 57 mila nuovi contagi e 1150 morti. Dall’inizio della pandemia sono quasi 10 milioni i casi di contagio accertati e le persone decedute sono 242 mila.
Le misure di contenimento mostrano una scarsa efficacia e gli stati federati che le attuano subiscono le pressioni del governo Bolsonaro che invoca aperture generalizzate.
QUESTI SONO I GIORNI di carnevale, col suo carico di sentimenti di speranza e di follia. Ma in tutte le città le manifestazioni sono state sospese e rimane qualche iniziativa virtuale sui social. Nel sambodromo, sia a Rio de Janeiro che a San Paolo, non sfilano i carri allegorici e le scuole di samba, ma le auto con a bordo le persone anziane da vaccinare. Le strutture sono state riconvertite a inizio febbraio in centri anti-Covid, con le tende bianche lungo i viali e gli operatori sanitari che somministrano i vaccini.
La cancellazione del carnevale è un duro colpo in particolare per l’economia della città di Rio, per le decine di migliaia di persone che sono ogni anno coinvolte e per il mancato arrivo dei turisti.
NON ACCADEVA DAL 1912 che il carnevale di Rio fosse sospeso, quando la morte del ministro degli esteri brasiliano, molto legato alla città, spinse gli organizzatori a rinviarlo di due mesi. «In futuro avremo altri carnevali, ora dobbiamo pensare alla vita», ripetono tutti con convinzione.
Il piano di vaccinazione è in grave ritardo per la guerra dei vaccini che si è scatenata tra alcuni governatori e il governo centrale che ostacola l’impiego delle dosi prodotte in collaborazione con l’azienda cinese Sinovac. Solo il 2% dei 210 milioni di brasiliani è stato finora vaccinato, pur essendo il Brasile uno dei paesi che in passato ha sempre avuto efficaci programmi di immunizzazione della popolazione.
Per mettere in evidenza i ritardi del piano vaccinale si fa il confronto col 2010, quando in meno di tre mesi furono vaccinati 80 milioni di brasiliani contro l’influenza suina H1N1. L’Abrasco (Associazione brasiliana di salute collettiva) denuncia le gravi omissioni del governo e la mancanza di coordinamento, mentre va avanti il tentativo di smontare il Servizio unico di salute (Sus) per favorire il settore privato.
INTANTO BOLSONARO trascorre il carnevale sulle spiagge dello stato di Santa Catarina, dove nei giorni scorsi insieme ai suoi figli si è concesso un altro bagno di folla tra selfie e strette di mano con i suoi sostenitori, tutti rigorosamente senza mascherina. Con il ministro dell’ambiente Ricardo Salles che comunica di essere ricoverato in un ospedale di Brasilia, con febbre e in isolamento, perché positivo al Covid, sale a 15 il numero di ministri brasiliani che sono risultati contagiati in questi mesi, oltre a Bolsonaro che aveva ammesso il contagio nel luglio del 2020. Niente male per un governo dichiaratamente negazionista.
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