La colonia disegnata da Edoardo Gellner alle pendici dell’Antelao, con le sue linee dritte e avveniristiche, ha in sé la visione del futuro, l’utopia di un complesso per le vacanze dei dipendenti Eni che potesse essere anche un’impresa urbanistica, una modificazione del paesaggio, in comunicazione con il bosco e la montagna. Il progetto, avviato negli anni ’50, per decenni è rimasto vuoto, abbandonato, e ha ripreso vita solo negli ultimi tempi, visitato da artisti eterogenei (anche grazie all’azione di Dolomiti Contemporanee), attirati da una struttura che sembra arrivare da un’altra dimensione. Adriano Zanni ha continuato a esplorare a lungo questi...