La Pandemia lascia a questa campagna elettorale e ai prossimi anni la vertigine di una sfida inedita per Roma. L’immaginazione non basta più. In quasi 18 mesi, una emergenza sanitaria, sociale ed economica ha trovato terreno fertile in una capitale impoverita, in un welfare fragile e soprattutto senza governo. Radicale e urgente è un’inversione nel destino della città: sui bisogni materiali, sulla qualità dell’abitare, sul modello di sviluppo ingiusto che è crollato. Due discorsi su Roma ritornano in questi anni: i suoi mali, inchiestati, mappati, analizzati nella eterna immagine di una città troppo grande o troppo difficile e condannata a...