Se Mangiare è un atto agricolo alla portata di tutti – per citare il noto libro dell’agricoltore e scrittore Wendell Berry – fotografare farfalle è un atto ecologico con il quale ciascuna persona può contribuire alla tutela dei lepidotteri, bioindicatori preziosi, minacciati sia dal degrado degli ecosistemi, dalla perdita di habitat e di zone umide, nonché dal cambiamento climatico.

PERCHE’ E’ UTILE FOTOGRAFARE QUESTE BELLE creature dell’ordine Lepidoptera? Perché è in corso dal 2021 il Global Butterfly Census. Il censimento internazionale delle farfalle, avviato dall’organizzazione World Sustainability Organization (Wso, attiva nella protezione di habitat critici e specie minacciate mediante uno schema di certificazioni di sostenibilità e progetti sul campo) ha lo scopo di promuovere un meccanismo partecipato, la «scienza cittadina – citizen science». Sono arrivate già oltre 1600 foto da 33 paesi, con 730 specie diverse identificate, fra farfalle e falene.

IN ITALIA IL CENSIMENTO E’ A CURA DI Friend of the Earth, uno schema di certificazione diretto da Paolo Bray, che promuove prodotti da agricoltura sostenibile avendo come orizzonte l’obiettivo della conservazione degli ecosistemi. La modalità di partecipazione all’iniziativa si trova al link https://friendoftheearth.org/it/progetti-di-conservazione/salviamo-le-farfalle/, insieme al dossier (in italiano e inglese) Status delle farfalle nel mondo. E’ facile: «Scatta una foto della farfalla, da vicino. Inviala al numero WhatsApp +39 351 2522520 o all’indirizzo di posta elettronica info@friendoftheearth.org con le tue coordinate di posizione». I più solerti ricevono un riconoscimento scritto, il Butterflies Conservation Hero. Le informazioni raccolte aiutano a produrre statistiche interne e ad aggiornare in futuro le banche dati scientifiche esistenti. Dunque, altro che collezioni di stupende farfalle cacciate, uccise ed essiccate – trafitte da spilli. Le vogliamo vive.

AL CENSIMENTO COLLABORANO ALTRE ASSOCIAZIONI, fra le quali la Casa delle farfalle di Collodi, situata all’interno di un enorme giardino che prevede fra l’altro un percorso dedicato alla storia di Pinocchio. La casa è abitata da centinaia di coloratissime creature tropicali in un ambiente climatizzato che ripresenta le condizioni esatte delle regioni pluviali tropicali del loro habitat naturale. Là, il 26 marzo, si è svolto un convegno scientifico sia sulle minacce a livello globale che sulle particolarità al livello italiano, in particolare riguardo alle specie classificate dalla Direttiva Habitat europea 43 del 1992 che mira a garantire la biodiversità in Europa.

SPIEGA CLARISSA PUCCIONI, NATURALISTA, responsabile del processo di identificazione nell’ambito del censimento, insieme alla biologa Giulia Borghi: «E’ stato grazie a una fotografia arrivataci lo scorso mese di aprile che la falena notturna testa di morto (Acherontia atropos) è stata rinvenuta in provincia di Reggio Calabria, per la prima volta dopo 40 anni di assenza, come mi hanno confermato gli entomologi del sito specialistico di divulgazione Papilionea…Un ritrovamento abbastanza eccezionale, ne abbiamo scritto sul Quotidiano del Sud e speriamo che sia utile per ispirare la partecipazione di altri cittadini». Vuol dire che la falena non era più presente ed è tornata? «E’ una specie che normalmente si insinua negli alveari. Se gli apicoltori – come gli agricoltori – non conoscono il nostro progetto, non segnalano. D’altro canto è anche vero l’area della specie va dal Nord Africa all’Europa centrale; con l’aumento della temperatura, potrebbe esserci stata una migrazione anomala».

IN CILE E’ STATA FOTOGRAFATA UNA SPECIE ESOTICA, la Castnia eudesmia, che l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) cataloga come «vicina alla minaccia» (Near threatened). E’ in triste compagnia, perché uno studio pubblicato sulla rivista Biological Conservation del 2019 stimava un calo del 53% delle popolazioni di farfalle nell’ultimo decennio, a causa del degrado degli habitat.

CLARISSA PUCCIONI VIVE ATTUALMENTE in un villaggio del Sud-Ovest del Madagascar per ricerche sui primati. Dopo aver studiato, nel 2019, la psico-riabilitazione dalla cattività alla semilibertà, in particolare dei lemuri, attualmente segue un progetto sull’indri – unico lemure cantante – nell’area protetta di Maromizaha, in collaborazione con l’università di Torino. Oltre a coordinare il censimento globale. Non ci sono molti studi sulle farfalle malgasce, in quel paese che, benché tartassato dagli effetti dei cambiamenti climatici, mantiene una ricca biodiversità.

ANCHE L’ITALIA SI DIFENDE: SECONDO L’IUCN ospita il 60% delle specie di farfalle europee, ma purtroppo il 4% è a rischio di estinzione. Per questo motivo, oltre al censimento globale, Friend of the Earth partecipa anche al progetto Salviamo le farfalle d’Italia insieme all’associazione Polyxena che in un giardino botanico a Monopoli, in Puglia, gestisce la casa delle farfalle Farfalia destinata a proteggere alcune delle specie più vulnerabili, promuovendone la riproduzione in ambiente controllato.

PROSEGUE CLARISSA: «STIAMO FRA L’ALTRO certificando le case delle farfalle in Italia, quelle sostenibili». Potrebbero anche non essere sostenibili? «Sì, dal punto di vista del benessere animale, di come sono tenuti, se c’è cibo a sufficienza e anche da chi li prendono. Ci riferiamo al modello della Darwin Initiative, un progetto internazionale che fra l’altro si è interessato del traffico globale di lepidotteri e del benessere nelle prime case delle farfalle nel mondo».

OLTRE ALLE CASE DELLE FARFALLE, SI DIFFONDE la passione degli amanti del verde che scelgono ormai i fiori e le piante in grado di attirare lepidotteri e altri insetti impollinatori. Per avere un giardino delle farfalle occorre naturalmente non usare sostanze chimiche mortifere, e fare pace con i bruchi, aiutandoli con piccoli cespugli di aromatiche, mentre gli insetti adulti sono attratti dai fiori appariscenti e colorati e da quelli dove trovano il nettare più dolce. Nota come pianta delle farfalle è la vivacissima Buddleja, cespuglio ornamentale usato per siepi e bordure. Ottimi anche iperico, genziana, ortensia, margherite, rose.

SI SPERA IN UN’EVOLUZIONE POSITIVA dell’«effetto farfalla», il celebre concetto del matematico ed entomologo Edward Lorenz che nel 1972 chiese, durante una conferenza: «Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?». Se da minuscoli cambiamenti possono talvolta derivare conseguenze colossali, una maggiore attenzione alle condizioni dei lepidotteri, nel loro piccolo, si impone…