La vicenda inizia a fine anni Novanta, a Firenze. Una studentessa presenta la sua tesi di laurea. Uno studio nel quale individua un composto efficace per la diagnosi e la cura della sclerosi multipla. Uno studio grazie al quale quattro docenti dell’università di Firenze otterranno un brevetto. Lei, la studentessa, non apparirà tra gli autori e dunque tra i beneficiari del brevetto. Nonostante abbia ampiamente lavorato, probabilmente a titolo gratuito, per ottenere i dati che hanno condotto al brevetto. Solo pochi giorni fa, dopo una battaglia legale lunga più di dieci anni, la giustizia ha stabilito che la studentessa riceverà...