Cultura

Il 16 giugno si celebra il «Bloomsday», letture e eventi online su Leopold Bloom

Il 16 giugno si celebra il «Bloomsday», letture e eventi online su Leopold BloomJames Joyce a Dublino

L'«Ulisse» di Joyce L’iniziativa genovese è curata da Massimo Bacigalupo con Alberto Nocerino

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 13 giugno 2020

Il 16 giugno 1904 si svolge a Dublino l’azione dell’Ulisse di James Joyce, romanzo del 1922 che racconta un giorno nella vita di Leopold Bloom, pubblicitario quarantenne, sua moglie Molly cantante, e lo studente ventenne Stephen Dedalus, controfigura dello stesso Joyce.

IN GIRO PER IL MONDO, si festeggia annualmente il 16 giugno come Bloomsday, giorno di Bloom, l’ebreo irlandese dalle tante risorse che è versione moderna dell’ingegnoso, curioso e generoso Ulisse, l’uomo comune con le sue antieroiche eppure indubbie qualità. Da Dublino e New York a Melbourne sono previste letture, conferenze, proiezioni, quest’anno tutte rigorosamente in rete (per l’elenco più dettagliato si veda qui).
In Italia da quindici anni si ripete a Genova un Bloomsday diverso da tutti gli altri: lettura integrale (o quasi) dal vivo dell’Ulisse in diciotto luoghi del centro storico, tanti quanti gli episodi del romanzo: dalla torre all’aula scolastica, al cimitero, la redazione del giornale, l’osteria, il bordello, la biblioteca, la casa ecc. ecc.
Ma quest’anno anche il Bloomsday genovese si trasferisce on line, e si potrà seguire in tempo reale, dalle 9 alla mezzanotte di martedì 16 sul sito del Festival internazionale di poesia di Genova (che inaugura), collegato a Youtube e Facebook. Ci saranno diciotto video preparati da lettori singoli o in gruppo, chi all’aperto, chi nel suo studio. Se la lettura video è meno coinvolgente di quella in presenza, la novità è che i diciotto episodi resteranno fruibili in rete, in modo che tutti potranno assaggiare queste letture dell’Ulisse nei momenti di curiosità e tranquillità.

IL BLOOMSDAY GENOVESE, un’iniziativa di Massimo Bacigalupo coadiuvato da Alberto Nocerino della Biblioteca Universitaria, è la migliore dimostrazione che Joyce aveva ragione quando si lamentava: «Tutti fan grandi discorsi sull’Ulisse, nessuno dice che è divertente». Che sia divertente da leggere in privato e ad alta voce lo dimostra l’impegno di decine e decine di studenti, attori dilettanti e professionisti, lettori, curiosi, che producono un evento unico e spassoso. Anche non di rado commovente, giacché Joyce da maestro tocca tutte le corde.

MA QUELLA DEL CORAGGIO e dell’antirazzismo suona fin dal secondo episodio (ore 10), quando Stephen viene ricevuto dal preside della scuola dove insegna (Nestore) che gli fa un discorso antisemita. E nell’episodio del Ciclope (ore 17) il protagonista dall’occhio singolo è un becero nazionalista irlandese che inveisce contro inglesi, francesi, immigrati vari e soprattutto ebrei.
Scritto cent’anni fa, durante e dopo la disastrosa Grande Guerra, l’Ulisse parla forte con l’arma dell’intelligenza e dell’ironia a lettori e lettrici di oggi. Il Bloomsday è una festa mondiale e italiana della letteratura e dell’umanità.

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