Firenze, Napoli, ma ieri le sardine si sono strette anche in altre città: Ferrara, Treviso, La Maddalena, Monfalcone, Pesaro, La Spezia, Rovigo, Cosenza, Livorno, Cuneo, Ragusa, persono ad Amsterdam. Oggi tocca a Taranto (alle 10 in piazza Immacolata) ma anche a Milano (piazza Mercanti alle 17), e Benevento, Padova, Avellino e Ascoli Piceno. E così avanti fino al flashmob nazionale del 14 dicembre a Roma.

A Cosenza, ieri in centinaia in piazza Santa Teresa: «Abbiamo visto quello che è avvenuto a Bologna e per noi è stata una boccata d’aria; siamo cittadini normali, lavoratori, pensionati e studenti che si ritrovano in piazza per arginare la deriva verso la quale sta andando l’Italia seguendo alcuni politici», ha spiegato Mario Sposato, uno degli organizzatori. Presenti gruppi da Reggio, Catanzaro e Crotone. Tra i manifestanti sagome di sardine e cartelli: «Fate l’amore non fate la Lega», «Sardine e pure terroni», «Cosenza non abbocca».

A Ragusa in piazza San Giovanni c’è anche padre Beniamino Sacco, prete di frontiera di Vittoria dove accoglie donne in difficoltà, migranti, chi per sopravvivere vive ai margini della società. «Non sono venuto per dire nulla ma ho bisogno di chiedere qualcosa: ho bisogno di aria pura, di libertà e voi siete libertà, e di un po’ di luce perché luce in giro ce n’è poca. Ho bisogno di globalizzazione della solidarietà – ha detto al megafono – e di solidarietà in giro ce n’è poca. Voi siete la speranza di un mondo diverso. Vi dico buon viaggio e buon lavoro perché potete scrivere la storia». Un migliaio di persone ha poi intonato Bella ciao e I cento passi.